Oggi di proprietà dei Conti Novarese di Moransengo, questa storica struttura ha una nuova mission, dare ospitalità all’Enoteca Regionale della Serra. All’inizio degli anni ‘80 l'Amministrazione Regionale ha inteso promuovere la costituzione delle Enoteche Regionali per la valorizzazione generale del settore vitivinicolo. Condizione indispensabile per la loro creazione è un’idonea sede, aperta al pubblico, che possieda requisiti di pregio sotto il profilo storico, artistico e architettonico. I Soci fondatori si sono posti l’obiettivo di divulgare la cultura dei vini di qualità ed educare i visitatori ad un corretto consumo. La struttura associativa ha consentito di fornire una giusta rappresentatività ai piccoli e ai grandi produttori, vigilando costantemente sulla qualità dei vini proposti e stimolando una sana competizione attraverso le selezioni operate dalla Commissione di Degustazione. L’azione dell’Enoteca ha inteso proporre il vino come bevanda del territorio, salutare, carica di storia ma nel contempo attuale e stimolante.
Ospitata all’interno delle storiche cantine del Castello di Roppolo, la struttura originaria in pietra, con volte a botte alte oltre 4 m, ha necessitato una maestosa opera di sgombero dei detriti presenti, accumulati in decenni di inutilizzo, e la realizzazione di nicchie che richiamano gli antichi infernotti, realizzate con mattoni antichi formati a mano. A ricordare la tradizione vinicola, sono stati opportunamente collocati in tali locali alcuni attrezzi anticamente utilizzati in vigneto e in cantina. Fin dalla sua istituzione, come previsto dalla legge regionale, l’Enoteca si è dotata di una Commissione di Degustazione composta da enologi, degustatori e sommelier che annualmente valuta tutti i vini poi esposti e proposti in vendita al pubblico.
La favorevole posizione geografica, un crocevia di collegamenti fra il Biellese, il Vercellese, il Canavese, l’Eporediese e la Valle d’Aosta, ha fatto dell’Enoteca Regionale della Serra il punto di riferimento per la promozione delle piccole denominazioni dell’alto Piemonte, che hanno trovato in questa realtà un contesto prestigioso e professionale per la loro promozione.
Grazie all’Enoteca Regionale della Serra, vini conosciuti solo a livello locale come il Bramaterra, il Lessona, il Carema, l’Erbaluce di Caluso hanno potuto partecipare ai grandi eventi del vino, come il Travel-Fair di Bruxelles, il Vinitaly di Verona, il Salone del Vino di Torino, ed essere serviti nelle grandi occasioni istituzionali delle province associate e della Regione Piemonte. L’attività di selezione dei vini ad opera della Commissione di Degustazione, ha dato vita ad una serie di concorsi e selezioni che negli anni si sono adattati alle tendenze della produzione. All’inizio degli anni novanta, ha preso inoltre il via la proficua collaborazione con la Regione Valle d’Aosta, che ha individuato nell’Enoteca Regionale della Serra “una vetrina molto importante per la produzione vinicola valdostana e per una sua migliore conoscenza a fianco dei vini pregiati e della prestigiosa tradizione enologica piemontese”.
L’attività di promozione ha inteso inoltre coniugare la divulgazione della conoscenza dei vini locali alla gastronomia e alla cultura propria del territorio. In questo senso l’Enoteca Regionale della Serra ha preso parte alle principali iniziative inerenti la vitivinicoltura, organizzate dai comuni associati, allestendo banchi di assaggio di vini e prodotti tipici con l’ausilio di sommelier e personale altamente qualificato. L’Enoteca Regionale della Serra partecipa alle riunioni di concertazione organizzate dalla Consulta delle Enoteche Regionali piemontesi; in particolare la partecipazione a manifestazioni comuni quali Vinitaly di Verona, Vinum di Alba, il Festival Internazionale di Spoleto e il Salone del Vino di Torino, in occasione delle quali i vini di tutte le enoteche regionali sono stati proposti in degustazione.
Le sfide che gli assetti economici futuri, i nuovi panorami del mondo del vino e le politiche di promozione del settore vitivinicolo riservate all’Enoteca e al suo territorio, saranno lo stimolo per rinnovare le strategie di promozione e commercializzazione dei vini dell’alto Piemonte, “perle rare” che negli anni stanno consolidando la loro qualità strettamente legata ai territori d’origine.
Una comunicazione moderna che sfrutti le tecnologie più innovative, le relazioni turistiche internazionali, nuove strategie di marketing e promozione, un “effetto sistema” che a macchia d’olio interessi i territori adiacenti e le diverse strutture di promozione saranno i prossimi passi da intraprendere al fine di mantenere la l’Enoteca al passo con i tempi.