Nella (redditizia) tradizione videoludica di spremere una serie fino a quando è redditizia, Ubisoft propone il nuovo capitolo di Far Cry. Dopo il fortunato (e bellissimo) episodio 4 ambientato nel selvaggio Kyrat, hanno scelto di catapultarci nella preistoria.
Quindi un forte reset agli elementi comuni agli altri episodi con una nuova location resa superbamente da un punto di vista grafico.
Siamo in zona Europa, tra i ghiacci (che si stanno sciogliendo) e una miriade di pericoli, tra tribù selvagge e una fauna iperpericolosa. Ovviamente non possiamo affidarci alle solite armi automatiche per uscire indenni e quindi spazio a inventiva e spirito di sopravvivenza.
Il protagonista è un esperto di flora e fauna, ha anche qualche capacità mistica per interagire con alcuni animali e ha lo scopo di salvare la sua tribù dagli attacchi dei feroci Udam.
Cosa cambia rispetto al passato? Tutto. Non più spettacolari esplosioni o rocamboleschi inseguimenti a bordo di vari mezzi, l’approccio puramente d’azione viene lasciato da parte a vantaggio di alcuni momenti stealth.
Quindi gli attacchi vanno ragionati, non ci si può gettare in una battaglia armati fino ai denti. Anche perché le armi sono poche e diventa fondamentale la fase esplorativa.
Fase godibile, perché viene favorita da una miriade di sottomissioni, che permettono di esplorare la vastissima mappa senza annoiarsi.
Nella demo provata c’erano a disposizione due tipologie di arco e due armi per gli scontri corpo a corpo, una mazza creata con le ossa degli animali e una lancia creata con un bastone e una pietra appuntita.
I combattimenti forse potranno essere un filo ripetitivi, ma quella, ahimè, è un po’ il difetto tipico di tutti i giochi.
La cosa che lo rende un capolavoro è la modalità di addomesticamento degli animali selvaggi.
Come già detto, grazie all’abilità del protagonista, è possibile interagire con alcuni animali. Quindi potremmo sia interagire direttamente con loro e quindi cavalcarli, oppure utilizzarli in modalità co-op per avere supporto in una missione (ad esempio, creare diversivi).
Ad oggi ci sono piccoli lupi, giaguari, leopardi e la mitica tigre con i denti a sciabola. Progredendo si potranno cacciare (o ammaestrare) mammuth e rinoceronti e usarli per le battaglie.
Oltre a questo si potrà entrare in sintonia con un gufo, per spiare dall’alto a mo’ di drone l’ambiente circostante.
Il comparto tecnico è di assoluto livello. Ovviamente la beta testata è ancora da definire, dato che il gioco completo uscirà il 23 febbraio, ma per quanto provato si prospetta come uno dei giochi migliori del 2016.
A cura di Federico Rosa