Un epilogo degno di tutta la stagione: spettacolare e piena di colpi di scena. Sulla pista e negli uffici: la Mercedes ha presentato protesta formale contro l’assegnazione del risultato. Sono stati presentati due reclami: il primo relativo al sorpasso di Verstappen dietro la safety car, l’altro sugli “sdoppiamenti” in regime di safety car, entrambi respinti.
La casa tedesca ha comunque preannunciato appello. Il colpo di scena, arrivato proprio all’ultimo giro, ha scombinato tutto. E ha permesso a Verstappen di arrivare davanti a Hamilton. Era l’unico modo per poter ottenere il titolo, dato che i due si presentavano in perfetta parità di punti. Davanti, fino al giro 53 di 58, c’è stato Hamilton che navigava verso l’8° Mondiale con 11 secondi di vantaggio. Invece, la Williams di Latifi finisce a muro dopo un contatto con Schumacher. La gara si immobilizza. Max va ai box e mette la gomma rossa. Hamilton rimane fuori.
Tutto rischia di finire così, con le auto che procedono dietro la safety fino al traguardo mentre la gru recupera l’auto del canadese. Le radio delle due squadre tuonano in direzione Michael Masi, il direttore di gara contestato fin troppo, reclamando di concedere almeno un altro giro. L’ultimo giro, arriva. Hamilton ha gomme più dure e ormai vecchissime (le aveva cambiate al giro 15), usurate forse anche nella battaglia di sorpassi con Sergio Perez che viene lasciato fuori per opporre resistenza. Il messicano fa un gran lavoro di opposizione, prima di cedere, facendo guadagnare a Max, in quel momento in quarta posizione, 5 secondi in poche tornate. Una volta riguadagnata la leadership (al 21° giro), per Lewis sembra solo una questione di tempo.
La strada è ancora lunga, però. Nelle corse rimane tanto di imprevedibile, in tutte, ma in questa e in questo Mondiale più di sempre. La safety car, una salvezza per Max, che coglie l’opportunità della vita e non la sciupa. In curva 5, all’ultimo giro, riesce a sorpassare Hamilton e va a prendersi il suo primo Mondiale.
Tutti si complimentano con lui, compreso Lewis: dopo essere rimasto a lungo dentro l’abitacolo a rimuginare mentre il suo capo, Toto Wolff, continuava a protestare contro la decisione di Masi di immobilizzare la corsa a quel punto, è sceso dalla macchina e si è congratulato con lui. Dopo la cerimonia di premiazione, Max sembra più lucido, sebbene con gli occhi ancora pesti di lacrime, ancora incredulo. Alla fine, i miracoli succedono.