La prima forma di mercato è stata quella del baratto che consisteva in uno scambio di merci senza l’utilizzo di denaro. Tanto per fare un esempio, un pastore offriva una mucca ad un altro pastore che per ripagarlo offriva una pecora. Oggi, seppur in minoranza rispetto alla globalità, in alcune zone del mondo la situazione è ancora analoga; tuttavia, questo è presente soprattutto in zone nella quale l’indice di sviluppo è ancora particolarmente basso e la ricchezza della popolazione scarseggia.
Il baratto porta da sempre con sé tutta una serie di limiti quali una necessaria doppia coincidenza di oggetti desiderati, la disponibilità di beni da cedere, una difficoltà nel trasferimento di alcuni beni ricevuti e l’indivisibilità del prodotto. Questi, con il passare degli anni, hanno portato l’uomo verso una nuova forma di mercato e ad introdurre la moneta, universale come valore e comoda da portare in giro con la quale poter effettuare degli acquisti. Da queste prime forme di mercato, la società si è pian piano evoluta e di conseguenza il mercato ha iniziato a subire sempre più diramazioni direttamente proporzionali alle possibilità che una determinata società avesse da offrire. Negli ultimi anni, questo processo di variazione dei mercati, ha subito un incremento notevole arrivando ad offrire numerosissime nuove prospettive con cui la gente può costantemente fare mercato.
Nella società odierna la forma di mercato più diffusa è quella basata sulla moneta. Infatti, prendendo il caso europeo, per usufruire di un servizio o per acquistare un bene si utilizza principalmente l’euro. L’evoluzione della tecnologia ha portato negli ultimi 15/20 anni alla riduzione del pagamento attraverso “euro fisici”, favorendo sempre di più l’utilizzo di carte di credito. Il vantaggio, su tutti, può essere quello che attraverso un semplice PIN tale strumento è in grado di trasmettere i soldi necessari all’esercente senza la noia di dover ogni volta accumulare il resto (molto spesso soprattutto in moneta) o dover andare a prelevare una certa quantità di denaro. Nel frattempo, stanno arrivando sempre più modalità di pagamento come per esempio Satispay, ovvero un’applicazione direttamente collegata al conto corrente che, se sfruttata anche dal creditore, può essere usata dal debitore per pagare il servizio di cui ha usufruito con un semplice click dal cellulare.
Nel frattempo, la tecnologia è in costante crescita e nuove forme di pagamento stanno emergendo. Una che è ancora acerba ma che, rispetto alle sue origini di circa quindici anni fa, ha già ottenuto un valore significativo è il Bitcoin (BTC). Il Bitcoin è una valuta criptata che gira su blockchain e che quindi non esiste in formato fisico. Attualmente il suo valore oscilla intorno ai 40.000 dollari, nonostante alla nascita il valore di una singola unità fosse inferiore ad 1 centesimo. Al momento questa forma di scambio non viene vista ancora come una possibilità così diffusa, bensì come una forma di investimento. Sono infatti pochissime le aziende che accettano i pagamenti in Bitcoin e sono soprattutto estere. Il motivo può essere facilmente decriptato attraverso due semplici deduzioni: la prima è il valore troppo elevato della valuta il cui valore, per una persona con un medio stipendio in Italia, è maggiore rispetto allo stipendio annuo. La seconda motivazione, forse ancora più limitante della prima, è la continua paura verso il progresso, verso qualcosa di nuovo che non si sa bene da dove proviene, per pigrizia e non per mancanza di informazioni, e che spesso non consentono alle nuove invenzioni di essere valorizzate fin da subito.
Il Bitcoin è ancora avvolto in una sorta di nube del mistero e che, per essere depistata, richiede uno studio e una preparazione che non si ottiene in un pomeriggio. Chi di lavoro fa il trader studia costantemente le varie oscillazioni di cui è vittima ogni giorno che possono dipendere dallo scoppio di guerra, all’annuncio di una nuova scoperta scientifica piuttosto che di un magnate che apre alla possibilità di utilizzarli come merce di pagamento per i beni che offre (uno degli esempi più eclatanti è stato appunto Elon Musk, multimiliardario proprietario di Tesla, che nel 2021 ha annunciato che Tesla poteva essere pagata in Bitcoin divenendo la prima casa automobilistica della storia a disporre di tale metodo di pagamento).