Gente in Movimento
  • Home
  • Chi siamo
  • Notizie
  • Collaboratori
  • Rivista
    • Sfoglia GM
    • Scarica GM
    • Regala GM
  • Contatti
  • Sponsor & Partner

Vantaggi assicurati con il welfare aziendale

28/12/2015

0 Comments

 
Immagine
​Un sistema di welfare aziendale, se ben progettato e gestito, porta benefici non solo ai lavoratori ma anche all’impresa.
Nel corso degli ultimi anni sono stati effettuati numerosi sondaggi tra i dipendenti di aziende italiane per cercare di stimare l’impatto occupazionale, soprattutto femminile, che potrebbe comportare l’introduzione di sistemi di welfare aziendale, sulla scorta dell’esperienza di altri Paesi europei dove tali sistemi sono ormai da tempo divenuti strumento di ordinaria gestione delle risorse umane.
I sondaggi hanno evidenziato che il tema del welfare aziendale si pone con forza, per svariati motivi: i mutamenti nei bisogni dei lavoratori; le loro crescenti difficoltà nel coniugare gli impegni professionali con quelli familiari; la progressiva contrazione del welfare pubblico; la crescente consapevolezza da parte degli imprenditori della cruciale importanza della serenità e della motivazione dei propri dipendenti al fine di ottenere un’adeguata produttività.
Ebbene, tutti i sondaggi di cui sopra, hanno evidenziato un quadro da cui risulta che il welfare aziendale, se ben progettato ed altrettanto ben gestito, può fornire vantaggi sia ai lavoratori che alle aziende. Di converso, lo stesso quadro ha mostrato che la situazione attuale, sebbene in via di miglioramento, è ben distante dalle aspettative, in quanto se ne attua troppo poco e con troppi errori.
Dai risultati dei sondaggi sembrerebbe emergere che, buona parte dei (non molti) progetti di welfare attualmente in atto, tendono spesso a fallire perché molte aziende li vedono ancora come strumenti tesi al miglioramento della propria immagine, mentre, nella realtà, essi sono degli importanti strumenti di attrazione, gestione e fidelizzazione delle risorse umane che, come detto, se correttamente impostati e gestiti, potrebbero produrre miglioramenti del clima aziendale ed aumenti di produttività. 
Il welfare rappresenta un importante terreno di incontro in cui si rende possibile soddisfare i bisogni dei lavoratori, ma con costi aziendali spesso inferiori rispetto ad un semplice aumento in denaro. 
A tal fine giova ricordare che il comma 2 dell’art. 51 del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi) prevede particolari criteri di imposizione o, meglio, di esenzione per numerose opere e servizi di varia natura, tra cui alcuni nel caso in cui la loro erogazione sia prevista da accordi o contratti collettivi, ed altri nel caso in cui il loro utilizzo venga messo a disposizione dei dipendenti volontariamente da parte del datore di lavoro, per specifiche finalità di educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale e sanitaria, o culto. 
Gli ostacoli, purtroppo, oggi esistenti sono di carattere culturale e di resistenza al cambiamento da parte di tutti gli attori coinvolti: aziende, lavoratori e, anche se in misura inferiore, sindacati.
Per la buona riuscita di un piano di welfare aziendale è fondamentale concentrarsi sull’ascolto dei bisogni espressi dai dipendenti, per evolvere dalla, seppur importante, soddisfazione dei bisogni primari verso strumenti quali il sostegno dei carichi di cura familiare (in primis bambini ed anziani), verso la flessibilizzazione degli orari e delle modalità organizzative del lavoro (magari telelavoro, perché no?), verso la semplificazione delle attività quotidiane (disbrigo di pratiche, spesa, lavanderia, ecc.), oppure ancora verso servizi di trasporto od opportunità di svago e tempo libero.
A dire il vero, moltissime aziende già oggi utilizzano in maniera diffusa e generalizzata benefit inerenti l’alimentazione (bestseller fra tutti, il ticket restaurant), ma si tratta solo di un piccolo, timido passo verso qualcosa di più importante e, probabilmente, meglio “percepito” dai lavoratori stessi. 
Ad esempio, dal target di lavoratori intervistati nel corso delle ricerche citate, è emerso che il welfare attinente l’alimentazione è particolarmente gradito soprattutto nella fascia dei lavoratori più giovani (dove, naturalmente, le retribuzioni sono più ridotte), mentre al crescere dell’età cambiano i desiderata. 
Nella fascia d’età fra i 40 ed i 49 anni (ove normalmente si rintracciano i lavoratori maggiormente specializzati che, quindi, le aziende tendono a trattenere presso di sé ovvero cercano di attrarre al proprio interno strappandoli alla concorrenza), la maggior parte dei lavoratori gradirebbe maggiormente benefits inerenti la cura ed assistenza di bambini ed anziani. 
Nella medesima fascia d’età è anche molto alta la percentuale di lavoratori che gradirebbero benefits attinenti l’attività lavorativa o, ancora, assistenza medica e/o burocratica (ad esempio, un servizio professionale che, messo a disposizione dei lavoratori, eviti loro il fastidio di preparare la dichiarazione dei redditi, risulta estremamente gradito fra i lavoratori delle aziende che lo hanno predisposto). 
Tra le principali difficoltà riscontrate da aziende e lavoratori nell’implementazione di un piano di welfare, dopo le reali o presunte motivazioni legate ai costi, alla crisi perdurante ed alle difficoltà organizzative, le rilevazioni evidenziano alcune cause determinanti:
•    la poca convinzione da parte del management aziendale;
•    l’incapacità di individuare e di saper soddisfare le esigenze dei dipendenti;
•    le esperienze non sempre positive riportate da altre aziende.  
Da dove cominciare dunque? L’abbiamo già detto, ma vale la pena di ricordarlo: dall’ascolto e dalla valutazione delle reali esigenze dei lavoratori direttamente interessati.  
Importante è, inoltre, differenziare per categorie di dipendenti l’offerta di benefits e servizi, costruendo piani di welfare flessibili nell’articolazione e, possibilmente, modificabili nel tempo.
Ma dalle ricerche citate emerge ben chiaro un dato su cui concordano sia aziende che lavoratori: la necessità che i piani di welfare vengano sviluppati in chiave moderna in un futuro molto prossimo, in quanto così come sono stati concepiti fino ad oggi, soddisfano solo in parte le esigenze dei lavoratori, con un tasso di insoddisfazione che troppo spesso i responsabili aziendali sottovalutano o addirittura ignorano.

A cura di Bruno Bravi
© Gente in Movimento - riproduzione riservata

0 Comments

Your comment will be posted after it is approved.


Leave a Reply.

    RUBRICHE

    Tutti
    ATTUALITÀ
    BENESSERE E BELLEZZA
    CINEMA E LIBRI
    CONSUMATORE
    COSTUME E SOCIETÀ
    DESIGN
    ECONOMIA E LAVORO
    EUROPA
    EVENTI
    EVENTI E SPETTACOLI
    FOOD & WINE
    FOTOGRAFIA
    IMPRESA
    INNOVAZIONE
    MODA
    MOTORI
    MUSICA
    POLITICA
    PREVIDENZA
    PROFESSIONI
    RASSEGNA STAMPA
    SICUREZZA
    SPORT
    TEMPO LIBERO
    VIAGGI

    Archivio

    Settembre 2024
    Agosto 2024
    Maggio 2024
    Marzo 2024
    Dicembre 2023
    Aprile 2023
    Marzo 2023
    Gennaio 2023
    Dicembre 2022
    Novembre 2022
    Ottobre 2022
    Maggio 2022
    Aprile 2022
    Marzo 2022
    Febbraio 2022
    Gennaio 2022
    Dicembre 2021
    Novembre 2021
    Ottobre 2021
    Settembre 2021
    Agosto 2021
    Luglio 2021
    Giugno 2021
    Maggio 2021
    Aprile 2021
    Marzo 2021
    Febbraio 2021
    Gennaio 2021
    Dicembre 2020
    Novembre 2020
    Ottobre 2020
    Settembre 2020
    Agosto 2020
    Luglio 2020
    Giugno 2020
    Maggio 2020
    Aprile 2020
    Marzo 2020
    Febbraio 2020
    Gennaio 2020
    Dicembre 2019
    Novembre 2019
    Ottobre 2019
    Settembre 2019
    Agosto 2019
    Luglio 2019
    Giugno 2019
    Maggio 2019
    Aprile 2019
    Marzo 2019
    Febbraio 2019
    Gennaio 2019
    Dicembre 2018
    Novembre 2018
    Ottobre 2018
    Settembre 2018
    Agosto 2018
    Luglio 2018
    Giugno 2018
    Maggio 2018
    Aprile 2018
    Marzo 2018
    Febbraio 2018
    Gennaio 2018
    Dicembre 2017
    Ottobre 2017
    Settembre 2017
    Luglio 2017
    Maggio 2017
    Marzo 2017
    Gennaio 2017
    Dicembre 2016
    Novembre 2016
    Ottobre 2016
    Settembre 2016
    Agosto 2016
    Luglio 2016
    Giugno 2016
    Maggio 2016
    Aprile 2016
    Marzo 2016
    Febbraio 2016
    Gennaio 2016
    Dicembre 2015
    Novembre 2015
    Ottobre 2015
    Settembre 2015
    Agosto 2015
    Luglio 2015
    Giugno 2015
    Maggio 2015
    Aprile 2015
    Marzo 2015
    Febbraio 2015
    Gennaio 2015
    Dicembre 2014

Copyright © 2019 GENTE IN MOVIMENTO. Tutti i diritti riservati
Testata giornalistica iscritta nel Registro della Stampa del Tribunale di Aosta - aut. n° 3/2014
Proprietario ed Editore: DGConsulting s.c. (P.IVA 05034680966), con iscrizione al ROC n° 24934.
​Direttore responsabile: Secondo Sandiano
Per qualsiasi comunicazione: [email protected] -  Collabora con noi
Iscriviti alla Newsletter