Sono stati rinvenuti dei resti fossili di un cane all’interno di una tomba netufiana, in un insediamento umano del mesolitico, in questo periodo preistorico, l’uomo visto i cambiamenti climatici, inizia una vita più stanziale crea i primi insediamenti, si dedica alla caccia di prede più piccole, all’agricoltura e all’allevamento.
Così facendo crea delle nuove nicchie biologiche, dove i lupi meno nefobici, ovvero quelli con meno timore dell’uomo, trovano un luogo adatto dove vivere, trovano del cibo a “basso costo”, ovvero in cui il dispendio di energie necessario per procurarselo è minore dell’energia fornita dal cibo stesso; cibo che è sempre presente visto che proviene dagli scarti dell’uomo, quindi non solo si avvicina, ma ritorna per continuare ad usufruire della risorsa, questo comportamento è il prerequisito per l’inizio della domesticazione che porterà al cane moderno che noi oggi conosciamo.
In questo nuovo scenario vediamo due predatori che condividono risorse e territorio, questo perché entrambi hanno dei vantaggi in questa sorta di convivenza; anche se ovviamente non stiamo ancora parlando del cane che ora noi conosciamo.
Il processo di domesticazione è avvenuto nei vari luoghi della Terra abitati negli stessi periodi, l’uomo in maniera inconsapevole inizia una sorta di selezione, inizia a prediligere i soggetti che presentano un’indole più docile nei suoi confronti, poi a selezionarli a seconda delle attitudini, caccia, pastorizia, difesa del territorio; trovando in esso un alleato nello svolgimento delle azioni quotidiane necessarie alla sopravvivenza. Solo in tempi più moderni, l’uomo inizia una selezione più mirata e organizzata, ad oggi abbiamo circa 350 razze canine riconosciute.
Abbiamo attraversato millenni in compagnia del cane, a conferma che qualcosa ci sarà che ci tiene legati con un filo invisibile, abbiamo delle caratteristiche che ci accomunano che hanno sicuramente favorito questa convivenza, vediamone alcune: siamo entrambi esseri sociali e apparteniamo ad un gruppo sociale (branco-famiglia), la territorialità e la stabilità sul territorio il linguaggio del corpo l’essere abitudinari il gioco.
Ormai quasi ogni famiglia convive con un cane, negli ultimi 15/20 ani il ruolo del cane è cambiato molto, siamo passati da una convivenza che si limitava alle mura domestiche o al giardino a condividere attivamente la nostra giornata; dalla passeggiata, all’attività sportiva a trascorrere le vacanze insieme.
Come si può intuire il legame è diventato ancora più “stretto”, questo ci può far cadere nella trappola di attribuire al cane caratteristiche prettamente umane; ma il bello di questo rapporto è la diversità, accettare che ognuno è perfetto nel suo ruolo.
L’ausilio del cane in attività di importanza sociale continua, abbiamo cani specializzati nella pet-terapy, cani da soccorso, da ricerca in superficie, da ricerca in valanghe, mantrailing, cani guida per i non
vedenti e quant’altro. La nostra avventura insieme è iniziata con una specie di collaborazione e così sta continuando da millenni!
A cura di Sara Mauro.