Il nostro Paese nel contesto internazionale occupa una posizione di primaria importanza nel settore del termalismo, con circa 330 stabilimenti termali distribuiti omogeneamente su tutto il territorio nazionale e che offrono lavoro a circa 60mila addetti, tra diretti ed indiretti.
Per molte aree geografiche la presenza di sorgenti e stabilimenti termali è stata volano di sviluppo e rappresenta tutt’ora la più importante, se non l’unica, risorsa economica del territorio. Ad oggi, le terme rappresentano circa il 5% dell’offerta turistica nazionale, un dato di grande rilievo che tuttavia, potrebbe essere soggetto ad un sensibile miglioramento.
Purtroppo l’Italia, ben prima dell’emergenza causata dal Covid-19, già si trovava ad affrontare una grave crisi del settore, dovuta in particolar modo al combinato disposto tra la mancanza di investimenti per la riqualificazione delle strutture e l'incapacità di offrire un servizio in linea con le richieste del mercato, affiancando all'offerta curativa anche servizi legati al benessere e al wellness.
È necessario, quindi, un intervento strutturale e complessivo per adeguare l'offerta termale italiana alla domanda di servizi di una platea internazionale. Il post-Covid ci impone un ulteriore sforzo di adattamento al fine di adeguare strutture, cure e prestazioni alle nuove regole di sicurezza e distanziamento sociale imposte dal mutato scenario sanitario nazionale e internazionale.
In questa fase di emergenza sanitaria, sociale ed economica il Governo ha cercato di sostenere al meglio le imprese turistiche e i lavoratori del comparto. Con il Decreto ‘Cura Italia’ prima e con il Decreto Rilancio poi, sono state previste, ad esempio, misure di sostegno al reddito per gli stagionali del settore termale e del settore turistico in generale. Sono stati sospesi i pagamenti dei tributi per le imprese turistiche e nell’ultimo decreto sono stati stanziati ben 4 miliardi di euro per il rilancio del turismo.
Con il Coronavirus sono cambiate e cambieranno molte cose per il comparto termale, ma non necessariamente si tratterà di cambiamenti negativi. I momenti di transizione, infatti, più di altri sono ricchi di nuove opportunità che, se colte da parte di tutti gli attori, potrebbero essere la base per il rilancio dell'intero comparto termale nazionale.
Il nostro Paese possiede tutte le risorse per poter accontentare le richieste del mercato turistico: una eccellente offerta enogastronomica, magnifici paesaggi marini e montani, senza contare poi le opere d’arte e il grande patrimonio storico-archeologico presente sul suo territorio. Tutti elementi che, uniti alle sorgenti termali, fanno dell’Italia e delle regioni italiane la meta ideale per i turisti che voglio coniugare cultura e benessere.
Ognuno deve fare la sua parte. Per favorire il rilancio del settore occorre, quindi, ripensare l’offerta di servizi sanitari e alla persona, nonchè intervenire sul quadro normativo che risulta poco aggiornato e inadatto a rispondere alle mutate sfide del settore. Ragion per cui sto lavorando, di concerto con le associazioni di settore, ad una proposta di legge che vada proprio in questa direzione per tutelare e porre le basi per il rilancio del Termalismo in Italia.
A cura dell'On. Teresa Manzo.