Giunto alla quindicesima edizione, il festival di cinema horror della città di Torino continua a selezionare corti e lungometraggi, attingendo a piene mani dal genere fantastico: parliamo di una selezione di qualità che vede protagonisti numerosi film pluripremiati in Europa e nel mondo, affiancata a opere prime di livello. |
La forza ed il valore aggiunto di questo festival stanno nella ricchezza del programma, dovuta alla grande richiesta che porta ogni anno a scartare dal 50 al 70% delle opere inviate, ma, soprattutto, nella sua interdisciplinarità. Questo è il motivo per cui vengono creati “eventi collaterali” in linea con il tema del fantastico e della paura e incontri tra autori e personaggi di spicco, nonché illustri ospiti, che dopo il Maestro Dario Argento, padrino del festival al suo esordio nel 1999, hanno portato la loro esperienza in materia. Tra i tanti ricordiamo Massimo Picozzi, psichiatra, criminologo e saggista, Antonio Caronia saggista e giornalista di lettura fantascientifica, nonché docente alla NABA e, prima, all’Accademia di Belle Arti di Brera, una mente eccelsa che ci ha lasciati l’anno scorso, John Duncan artista e musicista statunitense, Federico Zampaglione cantautore, regista e sceneggiatore Ivan Zuccon regista di genere horror, e molti altri ancora.
Altri eventi collaterali si sviluppano attraverso spettacoli teatrali, performance, mostre di pittura, fotografie, locandine e fumetti in un vero e proprio “tunnel degli orrori” che attraversa il campo delle arti visive e non. Per chi non riuscisse ad attendere la prossima edizione del festival, è possibile godere del lunedì nero del TOHorror Film Fest che si terrà ogni primo lunedì del mese, a partire da febbraio, per terminare a giugno. Noi non ce lo siamo lasciati sfuggire al Blah Blah un bar food music cinema di Torino, una location molto raccolta e pregna di riferimenti cinematografici, dove sarà possibile intrattenersi con i migliori cortometraggi e lungometraggi delle passate edizioni, ma anche anteprime, in un ambiente rilassato, conviviale e libero per una fruizione che poco ha a che vedere con i festival, spesso, ingessati.
Le impressioni sulla prima serata sono state molto positive: una selezione di qualità che è andata crescendo nelle tre ore di proiezione, un tuffo nel mondo inconscio della “paura” e dell’irrealtà che, a volte, è più palpabile di una qualsiasi realtà, che ci porta a scontrarci e a fare i conti con i nostri timori più reconditi, la stessa paura che ci porta a guardarci dietro quando camminiamo, magari sotto un porticato, ed il suono delle nostre scarpe riecheggia tra le volte dandoci l’impressione di essere seguiti. Una paura che è parte integrante delle nostre vite: che ci accompagna latente per poi affiorare nei momenti più incerti. Ed è da questo input che parte tutto: una situazione incerta crea lo stato d’animo favorevole al proliferarsi di sensazioni e stati emotivi che, piano piano, arrivano al terrore passando per il timore, l’incertezza, il dubbio, l’inquietudine, l’apprensione e la preoccupazione. Chi di noi non ha provato queste sensazioni? Per un motivo, o per un altro, sono ricorrenti e ci accompagnano. Ecco che la paura è sempre dietro l’angolo, quell’angolo buio, che il, più delle volte, non possiamo controllare.
Ma, allora, che cosa ci spinge ad andare in un posto in cui sappiamo già di provare della paura? Forse proprio il fatto che sia un sentimento che ci appartiene, che a livello evoluzionistico preserva la continuità della nostra specie o, forse, il desiderio di esorcizzarlo, di prendere confidenza con questa sensazione che ci tocca nel profondo, perché è lì che si annidano le paure e che si smuove qualcosa di primordiale in noi. Non si può negare che dopo la proiezione, probabilmente, rientrando a casa, venga voglia di accende tutte le luci di tutte le stanze perché, pur conoscendo la casa in cui viviamo come il palmo delle nostre mani, non si verrà assaliti dalla paura che dall’unico angolino buio spunti chissà chi, o chissà che cosa. In fondo, è vero che al buio ci sono le stesse identiche cose che alla luce, ma le tenebre da sempre hanno il potere di celare le cose ed io non volevo correre il rischio quella sera.