Eh sì, perché la sua ultima fatica, il film The Walk nelle sale a dicembre, che racconta l’impresa eccezionale di Petit, rischia di tanto in tanto di scivolare, con dialoghi a volte esagerati, accenti degli attori forzati (Joseph Gordon-Levitt vacilla nel francese, rimanendo però perfetto nel rappresentare la fisicità del protagonista) ed una storia d’amore di secondaria importanza che rallenta il susseguirsi delle scene.
Ma a conti fatti l’impresa a Zemeckis riesce. Supportato da una fotografia eccezionale e da un editing frizzante, in cui gli eccelsi effetti speciali ricostruiscono una New York viva e maestosa, il regista costruisce piano piano una tensione che viene liberata solo nei titoli di coda, a impresa compiuta.
La storia si divide in pratica in due parti. Della prima, in cui si racconta l’infanzia e la giovinezza di Petit e di come gli sia venuto in testa di diventare un funambolo, si salvano solamente le scene che includono Papa Rudy, interpretato da un magnifico Ben Kingsley.
Mentore di Pepit suo malgrado, costruisce caratterialmente il protagonista, guidandolo in un arco evolutivo che aiuta a comprendere meglio le motivazioni su cui si basa l’intero film. Il resto della prima ora, invece, porta quasi a pensare che il film non valga la pena.
Per fortuna però, a ridosso della metà del film, i protagonisti prendono l’aereo per New York.
È infatti nella seconda parte del film che la storia prende vita: ormai ci si è lasciati alle spalle Parigi ed un’origin story troppo lenta per un film che non sia legato ad un supereroe.
Il piano per conquistare la cima delle torri sud e nord, con tanto di missioni di spionaggio e collaboratori all’interno intrattiene e funziona.
L’entusiasmo di Petit e del suo team è coinvolgente e porta lo spettatore a tifare e a comprendere l’obiettivo del protagonista, anche se lontano dalle sfide che riteniamo “normali” e quotidiane.
In questo Zemeckis e Levitt sono inoppugnabili. Al momento del primo passo, quello più importante, anche in sala si trattiene il fiato. Non si è spettatori di quell’impresa assurda ed incredibile, ma si è lì, in equilibrio con il protagonista.
The Walk è un film da apprezzare soprattutto al cinema, su uno schermo grande e per una volta tanto anche in 3D, che funziona molto bene specialmente nei grossi piani sequenza delle scene all’aperto, ma che saprà regalare emozioni anche a casa grazie alla genuinità delle interpretazioni dell’intero cast.
A cura di Marco Melino