La Legge Delega di riforma, frutto di un percorso piuttosto articolato iniziato ormai due anni fa con l’approvazione del testo da parte della Presidenza del Consiglio, interviene in modo strutturale su un settore che coinvolge oltre 6 milioni di volontari e più di 300.000 organizzazioni non profit.
Entrando nello specifico, il testo - che ha l’obiettivo di riordinare, semplificare ed innovare la normativa degli Enti non profit - prevede rilevanti novità che spaziano dall’introduzione, per la prima volta, di una definizione giuridica di terzo settore, una sorta di “carta d’identità” che aiuta a configurare e tracciare il perimetro di questo variegato universo, fino all’istituzione di un registro unico del terzo settore che va a sostituire i 33 diversi registri attualmente in vigore, facilitando la conoscibilità ed aumentando al contempo la trasparenza per tutti gli stakeholders di riferimento.
All’art. 5 vengono ridefiniti i Centri di servizio per il volontariato che, con il nuovo impianto, diventano una vera e propria infrastruttura di servizio e di aiuto per lo sviluppo di tante piccole realtà associative, mentre, in materia di impresa sociale - intesa ora come organizzazione privata che svolge attività d’impresa e destina i propri utili prioritariamente al conseguimento dell’oggetto sociale - vengono introdotte nuove facilitazioni normative e fiscali contemplando la possibilità per quest’ultime di accedere sia a forme di raccolta di capitali di rischio tramite portali telematici in analogia a quanto previsto per le startup innovative, che di beneficiare di misure agevolative volte a favorire gli investimenti di capitale.
Sostanziali le novità anche sul fronte del servizio civile che diventa “universale” - aperto cioè a tutti coloro i quali desiderino intraprendere questa esperienza - avrà una durata compresa tra gli 8 e i 12 mesi, potrà essere svolto in un Paese dell’Unione Europea e verrà esteso anche ai cittadini comunitari ed extracomunitari regolarmente soggiornanti.
L’obiettivo, sicuramente ambizioso e che rappresenta un importante investimento sul capitale sociale del Paese, è quello di arrivare entro il 2017 a 100.000 giovani in servizio, pari a circa un quinto di una generazione.
In tema di misure fiscali e di sostegno economico, l’art. 9 della Delega introduce non solo una razionalizzazione e semplificazione dei regimi di deducibilità e detraibilità delle erogazioni liberali a favore degli Enti non profit ma anche il completamento della riforma dell’istituto del 5x1000.
Il testo licenziato dal Senato prevede, infine, la costituzione di due nuovi soggetti giuridici: il Consiglio nazionale del terzo settore, organismo di consultazione che vedrà presente al suo interno tutte le diverse “famiglie” del terzo settore e fungerà da “interlocutore” per il monitoraggio della legge e l’utilizzo di risorse, e la Fondazione Italia Sociale, strumento che avrà lo scopo di sostenere la realizzazione e lo sviluppo di interventi innovativi da parte di Enti del terzo settore rivolti, in particolare, ai territori e ai soggetti più svantaggiati, svolgendo una funzione sussidiaria e non sostitutiva dell’intervento pubblico.
L’importante risultato raggiunto, frutto di un intenso e condiviso lavoro con tutti i soggetti istituzionali coinvolti, apre la strada per la terza ed ultima lettura, che avverrà con tutta probabilità entro maggio alla Camera.
Successivamente si inizierà a lavorare sui Decreti delegati che, andranno comunque adottati entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della Legge.
La riforma del terzo settore, dopo un percorso durato due anni, sta dunque per vedere finalmente la luce!
A cura dell’On. Luigi Bobba