Molti conoscono la Valle d’Aosta per i meravigliosi paesaggi, le eccellenze agroalimentari e gli sport invernali, ma la più piccola regione d’Italia offre altri tesori da scoprire, come l’Osservatorio Astronomico di Saint-Barthélemy. La struttura è attiva da metà 2003 ed è considerata unica nel suo genere per le caratteristiche e la strumentazione, tra le più importanti in Italia e in Europa. |
Saint-Barthélemy, situato a trenta chilometri da Aosta, venne considerato particolarmente favorevole a ospitare un Osservatorio, poiché ogni anno vi si contano oltre 250 nottate serene, vi sono inoltre un bassissimo inquinamento luminoso ed una bassa turbolenza atmosferica.
Dopo 12 anni di attività, l’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta (OAVdA) vanta numerose pubblicazioni scientifiche e importanti progetti. Tra questi, quello cui vengono dedicate più energie è il Progetto Pianeti Extrasolari, sviluppato in collaborazione con l’Osservatorio Astrofisico di Torino, che si occupa di cercare altri pianeti di tipo terrestre.
Uno strumento importantissimo per la ricerca e utilissimo ad avvicinare il grande pubblico all’astronomia è la fotografia astronomica.
L’astrofotografia è il metodo che, forse più di tutti, unisce senso estetico e metodo scientifico.
Al di là della sua bellezza, infatti, questo tipo di fotografia permette di catturare dettagli e colori troppo deboli che l’occhio umano, per la sua scarsa sensibilità, non è in grado di catturare.
Nonostante l’innegabile bellezza di questo tipo di immagini che possiamo reperire ovunque, è innegabile che l’osservazione diretta delle stelle all’oculare di un telescopio, seppur meno precisa, possa regalare emozioni difficilmente eguagliabili da qualsiasi fotografia.
È per permettere al pubblico di vivere queste emozioni, che all’Osservatorio vengono organizzate sia visite guidate al percorso didattico sia osservazioni del cielo notturno. Siamo sicuri che trovarsi all’aperto, circondati dai monti, davanti a uno spettacolo di stelle, sia davvero un’esperienza da non perdere.
A cura di Eleonora Barone