
In questo caso uno studio LCA è stato effettuato per comparare diversi modalità di lavare i piatti. Nello specifico, sono stati messi a confronto il lavaggio dei piatti a mano e il lavaggio degli stessi con la lavastoviglie.
A prima vista le due azioni possono sembrare sorprendentemente simili, ma una lavastoviglie produce piatti più puliti di una persona che lava a mano, e questo possiamo constatarlo facilmente, ma non è facile capire quale delle due azioni è più nociva per l’ambiente.
Quali impatti ambientali si producono? Quanto biossido di carbonio produciamo? Quali sono i punti critici di questa semplice operazione, che creano inquinamento o utilizzo di risorse naturali in modo smisurato?Attraverso un’analisi di sensibilità, effettuata appunto con il metodo LCA, possiamo dare risposta alle nostre domande.
Il fattore più significativo da monitorare risulta essere, l’energia utilizzata per riscaldare l’acqua, in quanto causa impatti elevati di GHG, ossia di formazione di gas effetto serra. Questo significa che in tutte e due i casi, è importante porre attenzione alla quantità di acqua utilizzata, alla temperatura dell'acqua, e ovviamente al tipo di fonte energetica che stiamo utilizzando per riscaldare l’acqua.
Gli impatti derivanti dall’uso di detersivi risultano invece al confronto, trascurabili. Effettuando pratiche diverse, possiamo variare la quantità di energia e di acqua utilizzata per il lavaggio dei piatti in una lavastoviglie.
Il lavaggio con acqua calda, prima di riporli nella macchina, comporta un consumo di energia e acqua molto elevato, allo stesso modo, accendendo la lavastoviglie prima che sia piena, si ottiene un consumo superiore a quello necessario per ogni elemento da pulire. Infine, variandoi modelli di lavastoviglie, gli impatti ambientali variano; i modelli a basso consumo energetico (prodotti dal 2008 in poi) sono ovviamente più sostenibili.
Nella tabella, sono riportati i valori di gas effetto serra (GHG) prodotti effettuando diverse operazioni di pulizia delle stoviglie. Tutti i gas sono calcolati e riportati come unità di misura al biossido di carbonio equivalente (CO2e), e questo valore corrisponde all’indicatore carbon footprint ossia stiamo misurando l’impronta del carbonio.
Nel complesso possiamo constatare che, forse, utilizzare una lavastoviglie a pieno carico e ad una temperatura dell’acqua non molto elevata, sia la scelta ottimale per non avere emissioni elevate di questi pericolosi gas. Ovviamente nel calcolo è stata considerata, la fase di produzione dell’apparecchiatura, ammortizzata tenendo presente gli anni di vita e il volume di stoviglie totale da trattare.
Ma quali accorgimenti possiamo utilizzare in casa, per ridurre l’impronta del carbonio? Se si desidera ridurre l’impatto sull’ambiente nel lavaggio dei piatti, ci sono alcuni semplici passi da seguire, sia se vogliamo utilizzare la lavastoviglie, sia se decidiamo di procedere con il lavaggio a mano.
Ad esempio, uno studio effettuato nel 2015 presso l’Università di Birmingham nel Regno Unito, ha analizzato le traiettorie d’acqua all’interno della lavastoviglie e ha formulato la tecnica migliore per caricarla: disporre le stoviglie in modo circolare intorno al centro, con i piatti sporchi di carboidrati più vicini al centro (dove il getto d’acqua è al massimo) e i piatti sporchi di proteine sul perimetro (dove il getto d’acqua è più scarso).
In effetti molti proprietari di casa troveranno difficile applicare questo metodo, perché non tutte le lavastoviglie sono progettate per supportare questa organizzazione, ma vale la pena provarci!
Per quanto riguarda il lavaggio a mano pare sia terapeutico. Dedicarsi ad attività manuali può avere benefici psicologici, e questo vale anche per il lavaggio delle stoviglie.
Molte persone ritengono che lavare i piatti a mano ha un effetto rilassante e catartico. Uno studio dell’Università della Florida pubblicato a ottobre 2015 nella rivista Mindfulness suggerisce che lavare i piatti consapevolmente, concentrandosi sul profumo del sapone, il calore dell’acqua, la forma e la sensazione al tatto dei piatti, contribuisce a stimolare la mente e ridurre lo stress.
Per concludere, inseriamo un elenco di consigli da seguire per il lavaggio dei piatti in lavastoviglie e per quello a mano.
Lavando i piatti in lavastoviglie:
- Non accendere la lavastoviglie prima che sia piena.
- Non sciacquare i piatti sporchi con acqua calda prima di inserirli nella lavastoviglie. Se avete bisogno di risciacquare, riempite il bacino con acqua fredda e sciacquate i piatti con questa acqua, piuttosto che con acqua corrente.
- Dove possibile, utilizzare il programma meno intenso (temperatura più bassa, meno acqua).
- Pulite il filtro e aggiungete regolarmente il sale apposito
- Rimuovere i residui di cibo dalle stoviglie con una spazzola morbida, per non intasare il filtro.
- Scegliere un modello di lavastoviglie che duri a lungo e che sia a basso consumo.
- Accendere la lavastoviglie nel mezzo della notte, ossia in un momento di scarsa richiesta di energia elettrica (il che significa che le centrali elettriche meno efficaci e più sporche non saranno in esecuzione e, di conseguenza, ogni unità di potenza avrà un’impronta di carbonio leggermente inferiore).
- A fine vita, l’apparecchiatura va trattata secondo la normativa per i Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) e portato nelle riciclerie urbane.
Lavando i piatti a mano:
- Non lavare i piatti sotto acqua corrente. Invece riempire il bacino con acqua sufficiente e lavare i piatti.
- Sciacquare i piatti sotto acqua fredda, non sotto acqua corrente.
- Se avete una grande quantità di piatti da pulire e alcuni sono più sporchi di altri, iniziare prima con i piatti più puliti.
A cura della Sen. Patty L’Abbate.