Lo smart working è noto come un nuovo modello di lavoro che utilizza le nuove tecnologie e lo sviluppo di quelle già esistenti per migliorare sia le prestazioni sia la soddisfazione del dipendente. Lo smart working in Italia è stato regolamentato più di un fa nel patto di stabilità e prima ancora dal Jobs Act e ha dato la possibilità ad aziende e dipendenti di sperimentare una forma di lavoro a distanza che mette in primo piano la conciliazione tra vita lavorativa e vita privata, aumentando allo stesso tempo la produttività. Se tutto al giorno d’oggi diventa smart, intelligente, perché non lo può essere anche il lavoro? E dunque ecco che grazie alla tecnologia, il lavoro si sposta in quasi qualsiasi posto, da un parco o una caffetteria alla sala d'attesa di un aeroporto, fino naturalmente alla nostra casa.
Per ricapitolare, andiamo a vedere quali sono i vantaggi:
- Aumenta la libertà e l'autonomia del lavoratore
- Risparmio di denaro (abbonamenti, benzina…)
- Risparmio di tempo (nessun spostamento, soprattutto nelle grandi città)
- Migliora la conciliazione della vita lavorativa con la vita personale e familiare
- Aumenta la produttività
- Si nota un miglioramento della qualità della vita del lavoratore
- Permette l'integrazione di persone con mobilità ridotta.
- Il lavoratore può vedere la sua vita personale invasa dal lavoro
- Potrebbe portare all'isolamento del lavoratore a causa del mancato contatto con i colleghi
- Potrebbe esserci un minore controllo sulla quantità o qualità del lavoro
Alcune tecnologie utili
Come abbiamo visto all'inizio di questo articolo, le nuove tecnologie e il miglioramento delle tecnologie esistenti sono un fattore chiave nello sviluppo del lavoro intelligente. Queste tecnologie comprendono naturalmente internet, gli smartphone, qualsiasi tipo di programma progettato per facilitare la condivisione di progetti e informazioni come i cloud, le chat e tracker di tempo. Non mancano poi webcam, fatture online, estensioni VPN per la sicurezza e molto altro ancora. In un futuro non troppo lontano, altre tecnologie, come la realtà virtuale, verranno aggiunte all'elenco di tecniche che aiuteranno lo sviluppo del lavoro agile. Indubbiamente tutte queste innovazioni hanno portato uno sconvolgimento nel modo in cui ci rapportiamo alla vita quotidiana, ma allo stesso tempo è anche vero che hanno reso possibile l’ottimizzazione di processi produttivi sia nell’industria, sia nell’amministrazione, rendendo più semplice e veloce l’attuazione di progetti che fino a poco tempo fa venivano considerati troppo complessi. Al di là dello smart working dunque, l’investimento nelle infrastrutture digitali e nella flessibilità dei lavoratori può di certo portare ad un concreto sviluppo delle imprese.
Lo smart working in Italia
Secondo l’Osservatorio per lo Smart Working del Politecnico di Milano, ben il 76% dei lavoratori smart si ritiene soddisfatto sentendosi anche più coinvolto e fiducioso. Il risparmio in benzina, trasporti, baby sitter, stress e tutto il corollario di cose che comporta l’uscire di casa per andare al lavoro di certo influenza il risultato di questa statistica. Ma c’è da dire che anche la Pubblica Amministrazione ha raddoppiato le iniziative di smart working (con proposte che variano dai 4 giorni alla settimana da remoto o semplicemente otto giorni al mese). Le grandi aziende tech presenti nel mercato italiano come Microsoft, registrano un’impennata del lavoro agile mentre si fa ancora fatica nelle piccole medie imprese.
Oltre ai benefici sopra riportati, lo smart working in Italia si sta rivelando utile anche per fronteggiare crisi nazionali come il Coronavirus: molte delle aziende e amministrazioni nelle zone rosse infatti stanno adottando misure di lavoro agile per contenere il danno economico. Questo può essere dunque un punto di partenza per far diventare questa tipologia di lavoro una buona pratica. Dopo l’aumento del 20% nel 2019, non possiamo che augurarci che questa tendenza continui e porti nuovi benefici ai lavoratori italiani.
A cura di Stefania Grosso.