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Sicurezza stradale qualcosa si sta muovendo?

20/3/2023

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Se partiamo dai dati del primo semestre 2022 (ultimi completi e disponibili) non c’è tanto da incoraggiarsi. Infatti le stime ACI-ISTAT evidenziano - rispetto allo stesso periodo del 2021 - un incremento, di incidenti con lesioni (+24,7%), delle vittime (+15,3%) e feriti (+25,7%). 

​A cura di Giordano Biserni
​Dal 1° gennaio al 30 giugno scorso, 81.437 incidenti hanno causato 1.450 morti e 108.996 feriti: in media 450 incidenti, 8 morti e 602 feriti ogni giorno. Tuttavia nel primo semestre 2022, rispetto al 2019, anno fissato come base per il monitoraggio del decennio 2021-2030, si rileva, invece, ancora un lieve calo: incidenti stradali -2,6%; feriti -6,8% e deceduti -5,5%
E nel secondo semestre dell’anno appena trascorso? Ancora non ci sono dati ufficiali, ma se ci affacciamo per un attimo al balcone dell’Osservatorio ASAPS possiamo affermare con una credibile proiezione che la situazione non appare certo migliorata. L’ASAPS - è noto - monitorizza in tempo reale per esempio gli incidenti nei tre giorni di ogni fine settimana. Purtroppo l’estate scorsa abbiamo conteggiato una media di 30-35 morti ogni fine settimana, con punte in due week end di luglio di 42 e 45 vittime mortali e altre 45 in un fine settimana di ottobre.
Se ne ricava che rispetto alla media giornaliera di 8 vittime al giorno nel primo semestre siamo arrivati a punte di 12 –13 vittime al giorno nei tragici fine settimana dell’estate 2022. Con numeri drammatici anche di 15 –16 motociclisti morti nei soli 3 giorni del fine settimana.
Aggiungiamo poi qualche altro dato significativo. L’Osservatorio ASAPS sui pedoni ha registrato nel 2022 il dato tragico, ma parziale, di 307 pedoni travolti e uccisi sulle strade (25 al mese) e si tratta solo dei decessi immediati ai quali purtroppo si dovranno poi aggiungere a cura dell’Istat i decessi avvenuti entro i successivi 30 giorni, con un ulteriore incremento che farà sforare quasi certamente la cifra di oltre 400 morti. Aggiungiamo un ulteriore dato. Quello del più drammatico dei nostri osservatori. I bambini morti in incidenti stradali. ASAPS ha registrato 39 decessi per i bambini da 1 a 13 anni. Nel 2021 furono 29. 
Ma perché dico che forse qualcosa si sta muovendo? Perché dopo alcuni eclatanti e drammatici incidenti, primo fra tutti quello di Francesco Valdiserri il 18enne travolto e ucciso mentre era sul marciapiede nell’ottobre scorso da una vettura condotta da una 23enne ubriaca alla guida, è scattato una sorta di picco di attenzione su questo drammatico problema che falcia decine di giovani vite sulle strade.  Francesco era figlio di due giornalisti del Corriere della Sera, Luca Valdiserri e Paola Di Caro che subito dopo il sinistro, nonostante lo choc della morte di quel meraviglioso loro figlio, si sono impegnati immediatamente per evidenziare la portata del dramma stradale con articoli e interviste.
Sì certo c’è stato da tempo l’impegno di tante associazioni di vittime della strada e dell’ASAPS, ma quell’incidente con la scomparsa di Francesco, insieme ad altri come quello delle 7 vittime di una associazione di Riccione sulla A4, ha fatto scattare un meccanismo mediatico di grande effetto
Lo stesso Presidente della Repubblica nel suo discorso di fine anno ha inusualmente affrontato il problema:
“Parlando dei giovani vorrei - per un momento - rivolgermi direttamente a loro: siamo tutti colpiti dalla tragedia dei tanti morti sulle strade. Troppi ragazzi perdono la vita di notte per incidenti d’auto, a causa della velocità, della leggerezza, del consumo di alcol o di stupefacenti. Quando guidate avete nelle vostre mani la vostra vita e quella degli altri. Non distruggetela per un momento di imprudenza. Non cancellate il vostro futuro”
Inoltre lo stesso Presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è impegnata in Parlamento ad affrontare il problema: “è opportuno ragionare sul tema della prevenzione. Un tema su cui non possiamo non sentirci impegnati, non ritenendo opportuno appesantire ancor di più il quadro normativo… Anche se occorre attuare le disposizioni vigenti e rendere più efficaci finanche i controlli…”.
Ecco i controlli appunto, un argomento che era scomparso da tempo dall’agenda politica del Paese. 
Ritengo che prima ancora di incrementare chissà quali sanzioni serva prima di tutto tornare a rinfittire la rete dei controlli (senza chiudere reparti della Polizia Stradale come si è fatto e forse si ha intenzione di fare, e rinvigorendo organici di divise, tante ormai in prossimità del mezzo secolo di età media) e quella di una comunicazione puntale precisa e direi coraggiosa sul versante della sicurezza stradale che con i suoi 3.000 morti e oltre 200.000 feriti l’anno è questione seria, molto seria da affrontare. 
Ora con il discorso del Capo dello Stato e l’impegno del Presidente del Consiglio ci sentiamo un po’ più fiduciosi. Staremo attenti per vedere finalmente se ci sarà veramente un cambio di marcia.
© Gente in Movimento - riproduzione riservata

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