Parallelamente sono state sviluppate azioni, sia di natura legislativa sia di carattere amministrativo, che hanno impresso un’accelerazione all’utilizzo di questo istituto, superando così una fase di stallo che perdurava da qualche anno.
Dal punto di vista della normativa è noto che il disegno di legge delega per la riforma del Terzo Settore, attualmente all’esame del Senato, prevede - tra l’altro - la revisione della disciplina in materia di Servizio civile al fine di renderlo universale, cioè aperto a tutti coloro che siano interessati a svolgerlo, nonché numerose altre misure specifiche.
Per citarne alcune, è prevista la definizione dello status giuridico dei giovani ammessi al Servizio civile, il riconoscimento e la valorizzazione delle competenze acquisite anche in funzione del loro utilizzo in ambito lavorativo, la possibilità di svolgerlo in uno degli Stati membri dell’Unione europea, ed altro ancora. Nella prospettiva della riforma, il Servizio civile è riconducibile ad una vera e propria esperienza di cittadinanza attiva, nonché a valori di solidarietà e di inclusione sociale.
Per quanto riguarda gli aspetti più strettamente amministrativi, va dato atto dell’impegno di tutti gli attori coinvolti, dal Dipartimento della gioventù e del Servizio civile nazionale, alle Regioni e agli Enti accreditati che hanno contribuito a velocizzare tutte le procedure connesse all’avvio di progetti di Servizio civile, con l’obiettivo di consentire ad un maggior numero di ragazzi di effettuare questa qualificata esperienza di impegno, personale e civico.
I risultati sono stati immediati: è aumentato il numero dei giovani avviati ed è aumentato l’interesse verso il Servizio civile, generando un forte incremento di domanda. Difatti, il dato non ancora definitivo relativo all’anno in corso, evidenzia che sono oltre 150.000 i ragazzi che hanno presentato domanda di partecipazione.
A fronte di tali numeri, è opportuno ricordare che sulla base delle risorse disponibili i progetti finanziabili per il 2015 consentono l’avvio di oltre 48.000 giovani, di questi, circa 30.000 stanno già svolgendo il Servizio civile.
Per i prossimi anni è dunque importante estendere la platea dei ragazzi da coinvolgere, non solo per soddisfare l’aumento della domanda ma, soprattutto, per l’impatto che il Servizio civile ha sulla nostra società.
Basti pensare alla tipologia di attività svolta e agli ambiti di intervento per rendersi conto immediatamente di quanto incida positivamente sul miglioramento della vita sociale e sul benessere dei cittadini. I progetti, infatti, sono stati sviluppati in settori strategici nei quali i giovani hanno la possibilità di impegnarsi con interventi nell’ambito del sociale, nel settore della tutela dell’ambiente, nel settore della tutela del patrimonio culturale e della promozione dell’educazione ed altro ancora.
Questo impegno permette di fare esperienze forti e qualificanti e, al contempo, rappresenta l’occasione per far emergere interessi e propensioni personali dei volontari.
Nel corso del 2015 numerosi progetti sono stati presentati nell’ambito del Programma Garanzia Giovani, rivolti ai NEET (Not in Education, Employment or Training), con l’intento di inserire i giovani in un circuito virtuoso all’interno delle realtà territoriali, per favorirne l’opportunità di inserimento nel tessuto sociale e lavorativo. Due progetti sono stati realizzati per Expo 2015, in cui 140 ragazzi hanno fornito servizi di accoglienza, orientamento e supporto ai visitatori, nonché attività di diffusione delle tematiche e dei valori della manifestazione.
Un consistente numero di progetti è stato previsto da Accordi di Programma, sottoscritti con il Ministero dell’interno, con il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, con il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e con l’Autorità nazionale Anticorruzione.
Inoltre, in occasione del Giubileo della Misericordia, è stato pubblicato un bando straordinario per l’impegno di 644 giovani che opereranno nell’ambito della Città di Roma. Sono previste attività di accoglienza e orientamento nei punti di arrivo, nei luoghi delle manifestazioni religiose, nei luoghi sacri, nei musei, nelle biblioteche, nei siti archeologici ed in altre strutture di rilevanza artistica presenti nella Capitale.
È altresì previsto l’aiuto ai pellegrini in difficoltà e ai disabili, il soccorso sanitario, il supporto alla protezione civile e, non da ultimo, sono compresi servizi di mediazione culturale e comunicazione sugli eventi e sui temi del Giubileo.
L’importanza del Servizio civile va riconosciuta anche per la sua prospettiva europea ed internazionale: si sta lavorando - anche in sinergia con alcuni Stati membri dell’Unione europea - per l’allargamento degli orizzonti verso l’istituzione di un Servizio civile europeo.
Nel frattempo, circa 700 giovani possono svolgere il Servizio civile all’estero partecipando a progetti programmati da enti o amministrazioni che operano fuori del territorio nazionale, per interventi di cooperazione tra i popoli.
Altri giovani volontari possono partecipare al Progetto sperimentale IVO4ALL, avviato in partenariato con Francia, Regno Unito, Lussemburgo e Lituania, volto a favorire lo scambio e il riconoscimento reciproco delle esperienze e delle competenze acquisite, a promuovere l’educazione dei giovani alla cittadinanza, all’integrazione e all’inclusione.
Potranno altresì usufruire di strumenti di formazione non formale utili per l’aumento del rispettivo grado di occupabilità.
Inoltre, la definizione di un Protocollo d’Intesa con la Francia, concordato in occasione di un recente incontro bilaterale, porterà allo sviluppo di un progetto pilota italo-francese e interesserà ulteriori 100 giovani di due Paesi che hanno lo spirito comune di voler rendere il Servizio civile universale ed inclusivo.
Nel quadro dei rispettivi programmi nazionali, l’obiettivo è lo scambio di attività che privilegino gli ambiti di accoglienza dei rifugiati, della protezione dell’ambiente e della cultura, coinvolgendo giovani volontari di tutte le condizioni economiche e particolarmente quelli provenienti da situazioni personali più svantaggiate.
Il rilancio del Servizio civile, tuttavia, non sarebbe stato possibile se le misure programmate non fossero state sostenute da importanti stanziamenti economici effettuati dal Governo già dal 2015, allorché le risorse programmate registrarono un incremento di 50 milioni di euro rispetto all’anno precedente.
Se si pensa che nel 2014 sono stati coinvolti nel Servizio civile solo 15.000 giovani, si può tentare un primo bilancio e rilevare che ci sono motivi di soddisfazione.
E non solo. Ci sono anche elementi di buon auspicio e di fiducia per il futuro: con la Legge di Stabilità attualmente all’esame del Parlamento, il Governo ha previsto 100 milioni in più rispetto agli stanziamenti del 2015, consentendo così di incrementare il contingente dei volontari da coinvolgere nel Servizio civile per il 2016.
A cura dell'On. Luigi Bobba