American Gods (Amazon)
Era molto atteso questo adattamento al best seller di Neil Gaiman, affidato alle potenti mani di Amazon (che l’ha resa una delle serie di punta del suo nuovo servizio in concorrenza a Netflix), la serie si può tranquillamente definire come una delle assolutamente imperdibili di questo 2017. Non perfettamente fedele al libro, la serie si tratteggia attorno al viaggio di Shadow Moon e Wednesday per gli Stati Uniti alla ricerca di vecchie divinità ormai dimenticate da assoldare per una guerra contro i nuovi, potenti dèi del mondo moderno. Senza aver letto il libro, approcciarsi al mondo di Gaiman può risultare un po' difficoltoso, più che altro il primo episodio, ma vale la pena superare l’ostacolo. Tutti i personaggi di questa prima stagione sono ben delineati, e anche quelli che troviamo solo in un episodio sono così sapientemente caratterizzati da risultare a dir poco intriganti, tanto da far desiderare allo spettatore di incontrarli di nuovo e scoprire qualcosa di più su di loro. Del resto la serie si prende il suo tempo e questa prima stagione sembra quasi un prologo più che una vera e propria messa in moto degli eventi. Un cast perfettamente scelto, una regia a tratti onirica che riesce ad adeguarsi ai differenti stili, una serie con quasi nessun difetto.
Glow (Netflix)
È una comedy, ma è anche un po' un drama sulla falsariga di Orange is the New Black. Glow è la nuova serie di Netflix tutta femminile a tema… wrestling. Già, il popolare sport di combattimento è il trait d’union della storia di queste donne. L’inizio è già tutto un programma, l'attrice disoccupata Ruth Wilder, senza un filo di trucco e con un increscioso taglio di capelli smaccatamente anni Ottanta, snocciola alcune risolute ed enfatiche battute durante un'audizione, fino a che non le viene fatto notare che sta leggendo "la parte dell'uomo". La "sua" battuta è "C'è sua moglie sulla linea 2!". Perché Ruth non ci sta: nonostante la difficoltà a trovare un ingaggio, non resiste alla tentazione di far notare come per le donne non siano disponibili ruoli di spessore, degni di una performer con le sue qualifiche, ottenendo solo di rendersi sempre più invisa ai direttori di casting che già non la trovano abbastanza attraente e convenzionale. Il caso vuole che, al nadir della disperazione, Ruth finisca per trovarsi coinvolta in un progetto in cui non dovrà lottare con gli uomini per la luce dei riflettori, ma affrontare l'esperienza più bizzarra, degradante, esilarante e formativa della sua vita. Entra infatti, non senza difficoltà nel cast di Glow - Gorgeous Ladies of Wrestling, da un’idea di un produttore ricco e annoiato e un regista famoso per film ad alto tasso di violenza. Fa ridere, fa anche un po' riflettere e tutti i personaggi sono ottimamente caratterizzati e alla fine ci si affeziona a questo improbabile gruppo.
A cura di Federico Rosa