HBO
Mi voglio sbilanciare: è la serie tv più bella del 2016 e forse quella più intrigante (ed intricata) dai tempi di Lost. Ambientata in un futuro non specificato, ha il suo centro nel parco di Westworld, attrazione per ricchi umani che possono divertirsi in un mondo popolato da robot uguali in tutto e per tutto agli umani. Ci si può lasciare andare ai propri desideri, cacce al tesoro, assalto alla diligenza e, ovviamente, violenza e sesso come se piovesse. Ma non è solo questo. Dietro al parco c’è tutta una macchina organizzativa gestita dal Dr. Ford (un superlativo Antony Hopkins) che crea i robot dandogli delle emozioni sempre più simili agli umani (salvo controllarli in tutto e per tutto e poterli guarire e resettare a piacimento). Per i temi trattati, per la complessità mai fine a se stessa della scrittura, per la capacità di accendere fin da subito la passione degli spettatori, che si sono buttati in un gioco di interpretazioni e teorie, probabilmente ha solo due precedenti: Lost e Game of Thrones.
The Night Of
HBO
Ennesimo capolavoro targato HBO. Il protagonista è Nasir, un ragazzo di origini pakistane, che vive nei sobborghi di New York e trascorre le sue giornate da nerd secchione a fare i compiti ed aiutare gli atleti della squadra di football della scuola. Ad illuminare la sua vita poco mondana l’invito ad una delle feste dei suoi più quotati compagni. Il suo amico automunito che doveva accompagnarlo gli dà buca all’ultimo e decide di prendere in prestito il taxi del padre ed andare alla festa. Vicino alla location del party però una ragazza bella e misteriosa sale sul taxi. Il ragazzo non riesce a dirle di no e l’accompagna in un giro. Parlano, ridono, fumano, bevono e ci scappa un po’ di droga e la serata finisce sotto le lenzuola in casa della ragazza. Qualche ora dopo, Nasir si sveglia in cucina un po’ confuso, torna in camera da letto per recuperare i suoi vestiti e andarsene, e trova la ragazza morta. Scappa, viene fermato dalla polizia e succede praticamente di tutto. Ed è solo un pezzo della prima puntata. È un poliziesco, un noir, un thriller di ottima realizzazione, con l’onirica New York notturna a fare da scenario. Da segnalare la magistrale interpretazione di John Turturro.
The OA (Netflix)
Netflix
Comparsa un po’ a sorpresa nel catalogo Netflix, questa serie è riuscita a spaccare le critiche in modalità netta, c’è chi la bolla come capolavoro e chi invece l’ha considerata come una perdita di tempo.
Io personalmente l’ho divorata in due giorni, mi ha tenuto attaccato allo schermo, in un binge watching compulsivo. La serie scritta da Zal Batmanglij e Brit Marling (che ne è anche la protagonista) narra le vicende di Prairie Johnson, una trentenne che torna nella sua casa di Crestwood, nello Stato americano del Michigan, dopo essere sparita per 7 anni. Era cieca, ma quando torna non lo è più, nessuno sa dove sia stata, se si sia nascosta volontariamente o sia stata rapita, che cosa le sia successo. E lei non lo racconta. Non ai suoi genitori, almeno. Crea un gruppo di cinque persone, e a loro racconta la vicenda, senza vincoli o censure. E fino a 15-20 minuti dalla fine non potrete far altro che rimanere incollati a bocca aperta a sentire le gesta di Prairie. Alla fine capiremo più o meno tutto, compreso la ragione per cui la serie s’intitola così. Soprattutto, sapremo se ci è piaciuta davvero. In ogni caso vale la pena di essere vista.
Trollhunters (Dreamworks)
Sempre su Netflix, è una serie animata basata sull'omonimo libro che lo stesso autore di “Hellboy” e “Il labirinto del fauno” ha scritto con Daniel Krauss per 26 episodi da 25 minuti. “Si ma è un cartone” diranno i più ingenui, invece no, non è solo quello, è una serie animata vivace e ben realizzata, dinamica e ricca, che sorprende per dei tocchi di umanità che riescono a trasmettere calore ed emozioni. Il protagonista della vicenda è Jim Lake Jr, ragazzino adolescente alle prese con la mamma single un po’ svampita a cui deve badare, e una scuola infestata di bulli e insegnanti più o meno simpatici. Il suo mondo viene sconvolto quando viene scelto dall’amuleto per diventare il nuovo Trollhunter. Si perché il mondo delle ombre (e del sottosuolo) è animato dalla lotta per la sopravvivenza tra i troll buoni e le oscure creature del male, Jim è chiamato a difendere la civiltà dei troll. Ad aiutarlo una serie di personaggi esilaranti, il paffuto amico Toby e i troll Blinky e Aaaaaaargh. Dinamico, divertente e a tratti anche commovente, è la storia perfetta per i figli degli anni Ottanta, tra Goonies e Stranger Things.
A cura di Federico Rosa