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Scoprire la Sardegna attraverso le sue grotte

10/5/2022

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LA GROTTA DI NETTUNO, la grotta di SANTA BARBARA la grotta IS ZUDDAS, LA GROTTA DI SU MANNAU, le GROTTE DEL BUE MARINO.
La GROTTA DI NETTUNO si può raggiungere via mare, imbarcandosi dal porto di Alghero, o via terra partendo dal promontorio Capo Caccia e tramite gli oltre 650 gradini della Escala Del Cabriol si accede alla grotta, dove ad attenderci troveremo labirinti di sale, stalattiti e stalagmiti, affascinati dalla bellezza del sotterraneo lago salato La Marmora. Qui si erge un’imponente concrezione stalagmitica, alta circa due metri, denominata Acquasantiera. Grazie ad uno stillicidio eterno come la grotta, sulla stalagmite si sono formate delle piccole vaschette in cui si raccoglie poca acqua dolce, preziosa per le varie specie di volatili che nidificano in questo stupendo ambiente protetto.

Da vedere, la sala delle rovine, così chiamata per via degli scempi operati dai visitatori nel corso dell’800 e ornata di grandi stalattiti. La sala della reggia “la vera Rotonda nel palazzo della Natura” (cit). Si incontra poi la sala Smith al cui centro si erge il grande organo l’enorme ed imponente colonna. Solo poche centinaia di metri, dei 4 km di lunghezza, sono accessibili al pubblico gli altri, per ragioni di sicurezza, sono unicamente riservati agli speleologi …beati loro!

Ci spostiamo in località BINDUA, nei dintorni di Iglesias, per visitare la GROTTA DI SANTA BARBARA e a bordo di un trenino elettrico si possono raggiungere le due cavità per la visita della grotta che risale a 5000 anni fa. La sua scoperta nel 1952, è merito di alcuni lavori di ampliamento della miniera, che hanno portato a scoprire grotte di calcite bianca con meravigliose stalattiti e stalagmiti. Ci spostiamo a Santadi per dedicare un’ora, (questo è il tempo previsto per la visita) alla scoperta della Grotta IS ZUDDAS a sud-ovest della Sardegna, un vero capolavoro della natura creato dalla forza dell’acqua, lunga 1650 mt di cui solo 500 visitabili ma che ci offrono spettacoli unici, come la fioritura dei cristalli o le aragoniti eccentriche, meravigliosi ciuff i di bianchissimo cristallo chiamati appunto fi ori di grotta.

La loro formazione, oggetto di studi, è ancora avvolta nel mistero e a tutt’oggi scienziati eccellenti rimangono stupiti e con mille domande. Troveremo poi l’imponente salone del Teatro, la grandiosa sala dell’organo il cui nome è dovuto a una colonna creatasi da stalattite e stalagmite, che ricorda lo strumento musicale a canne, le pareti sono ricoperte da cristalli di bianchissime aragoniti aghiformi.

Nell’occasione del santo Natale viene allestito un presepe. Wow Rimanendo in zona, possiamo visitare la GROTTA DI SU MANNAU nata 15 milioni di anni fa e lunga più di 8 km si trova nel comune di Fluminimaggiore. Nella sala archeologica si possono ammirare meravigliose lucerne volitive usate per l’adorazione dell’acqua, l’ingresso della grotta è stato un tempio ipogeo nuragico in tempi remoti e in tutta il percorso, di circa 500 mt su passerelle comode, si passa in sale ricche di stalattiti e stalagmiti alte fi n oltre 10 mt e si osservano i piccoli laghi che le attraversano.

LE GROTTE DEL BUE MARINO, le sue cavità un tempo erano il naturale habitat del Bue marino (così la popolazione locale chiamava la foca monaca) che ha dato il nome alla grotta Fin dagli anni 50 le grotte sono fra le migliori attrattive del golfo di OROSEI, sono meta ambita degli appassionati della natura, unione fra mare e montagna, fanno parte del sistema carsico Condula Di Luna che con i suoi settanta chilometri di tunnel nelle viscere del Gennargentu è il più vasto d’Italia. Due arcate a picco sul mare formano il maestoso ingresso, le cavità marine sono lunghe 15 km e si dividono in due principali diramazioni, purtroppo il ramo nord non è più accessibile poiché a causa della cessata attività carsica è divenuto fossile, ma si può tranquillamente visitare il ramo sud che per quasi 1 chilometro di percorso illuminato e attrezzato ci consente di ammirare numerosi laghetti di acqua dolce,(che vengono alimentati da fiumi sotterranei) e piccole graziose spiagge sabbiose.

Non mancano stalattiti e stalagmiti che, grazie alla luce che penetra, offrono meravigliosi eff etti cromatici e lunghe ombre proiettate sull’acqua del lago salato sotterraneo che ha una superfi ce di oltre un chilometro quadrato e altre fantastiche meraviglie… Il percorso si conclude nella piaggia Delle Foche che un tempo ospitava le foche durante il loro periodo di accoppiamento e per partorire i cuccioli. Vi sono tante altre meraviglie da scoprire in Sardegna, altre grotte, montagne, insenature, spiagge … ma soprattutto il calore e l’ospitalità dei Sardi.
© Gente in Movimento - riproduzione riservata

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