Come di consueto, il Teatro Ariston è stato palcoscenico di star acclamate, di grandi personaggi e starlette da scoprire, di outfit e make-up da commentare, di presenze e cachet su cui polemizzare. E la musica? Quest’anno le è andata meglio del solito. Più che intermezzo tra uno show e l’altro, è stata (finalmente) protagonista.
Il livello degli artisti in gara è stato medio-alto, con alcuni testi e musiche di grande qualità. Dall’elegantissimo pezzo di Noemi (scritto da Masini) alla ritmica ballata di Enrico Ruggeri, dal soul blues di Dolcenera all’intensità di Patty Pravo (che dal vivo delude per intonazione), dalla spiazzante serie di ritornelli di Elio e le storie tese alla ballabilità “da hit” dei pezzi di Rocco Hunt e Alessio Bernabei. E poi, le voci di Fragola, Michielin, Fornaciari, Arisa e Caccamo-Iurato.
Come non citare i vincitori, gli Stadio, la cui “Un giorno mi dirai” fa colpo sin dal primo ascolto, proprio come “Amen” di Francesco Gabbani, che vince fra le nuove proposte.
Chissà se i pezzi ascoltati al Teatro Ariston avranno fortuna in radio, il vero (e più importante) banco di prova per capire se davvero, come recita lo slogan del Festival, “tutti cantano Sanremo”.
A cura della redazione