Pietra dello scandalo, l’elenco annunciato da Carlo Conti, conduttore dell’evento, dei venti big che si esibiranno al Teatro Ariston. Motivo? Il poco spirito di creatività, il solito copione già visto, in questo caso sentito.
Tra i cantanti in gara, spiccano molti artisti figli dei talent show: Lorenzo Fragola, Deborah Iurato (che canterà con Giovanni Caccamo, vincitore del Festival di Sanremo 2015 tra le nuove proposte), Francesca Michielin, Annalisa, Alessio Bernabei (ex leader dei Dear Jack, anch’essi in gara), Valerio Scanu e Noemi.
Di contro, vengono riproposti cantanti che hanno fatto un pezzo di storia della musica italiana, testimoni di un passato “più che déjà vu”, Patty Pravo in testa. Gli altri nomi in gara? Enrico Ruggeri, Stadio, Arisa, Rocco Hunt, Irene Fornaciari, Neffa, Zero Assoluto, Dolcenera, Elio e le Storie Tese, Clementino, Morgan con i Bluvertigo.
Possibile che non si possa far rinascere il Festival di Sanremo, ridare al palco dell’Ariston quello splendore, che ormai si vede solo più attraverso le immagini in bianco e nero delle passate edizioni? Il rischio è che la più grande esibizione canora italiana diventi un dovere e non più un piacevole, ed atteso, evento musicale.