In questi ultimi anni è stata ricostruita una comunità tra professionisti ANCL. Delle praterie che aveva a disposizione la nostra associazione, gran parte di esse sono state popolate, realizzando numerosi progetti.
Gli ambiti di intervento sui quali l’ANCL si muoverà nei prossimi 4 anni convergeranno essenzialmente in due filoni d’azione: la tutela degli associati e lo sviluppo delle opportunità di crescita economica degli studi.
Nella prossima consiliatura, quindi, si proseguirà nel percorso, già ben avviato, di tutela e difesa degli associati in ogni sede. A tal proposito è stata ampliata la struttura del nostro ufficio legale.
L’ANCL difenderà nelle aule giudiziarie tutti gli iscritti e le aziende clienti che avranno subito danni dal caos burocratico e amministrativo derivante dalla pandemia e predisporrà dei modelli collettivi di risposta alle problematiche nei rapporti con gli enti previdenziali.
Proseguiranno poi le battaglie avviate in ambito amministrativo contro provvedimenti che arrechino danno ai Consulenti iscritti e alle aziende clienti.
Si punterà alla tutela della dignità professionale e al riconoscimento dei diritti individuali del professionista.
L’ANCL è stata e sempre sarà un baluardo a difesa delle prerogative dei Consulenti del Lavoro.
Se si vuole aumentare la capacità dello studio professionale di fornire tutti i servizi connessi alla gestione dei rapporti di lavoro, dobbiamo progettare dei modelli di studio che prevedano la presenza del Consulente del Lavoro in tutta la filiera alla base dei rapporti di lavoro e della gestione del personale. Si parte dall’orientamento a lavoro dei giovani al termine delle scuole superiori, per poi proseguire con la ricerca e selezione, l’ingresso in azienda, la gestione dei contratti, la gestione e amministrazione del personale, le relazioni industriali, la conclusione dei rapporti di lavoro, per finire con la consulenza previdenziale. Nessuno spazio professionale deve essere tralasciato.
Pertanto, uno degli obiettivi del prossimo Ufficio di Presidenza è prevedere una nuova concezione di studio professionale.
Il mondo del lavoro è cambiato rapidamente negli ultimi anni, e non possiamo non adeguarci a tale mutazione. Per questo motivo è nostra intenzione costruire un modello di studio ANCL da proporre a tutti gli associati, per supportarli in questa fase di transizione e cambiamenti.
Non si intende offrire un modello unico e generalizzato, ma delle fondamenta sulle quali far crescere le peculiarità di ogni territorio e di ogni studio professionale.
La principale via, per arrivare ad uno studio moderno e attivo a 360° in materia di consulenza lavoristica, dipende dalla creazione e dall’organizzazione di un polo che aggreghi professionisti specializzati nei diversi campi di azione in modo da coprire tutto il ventaglio dei servizi possibili da offrire al cliente. Per pervenire alla realizzazione di questo nuovo modello di studio professionale si potranno seguire tre strade alternative:
- creare un progetto professionale di formazione mirata dei nuovi praticanti allo scopo di coprire l’intera filiera;
- creare un modello di aggregazione di giovani Consulenti del Lavoro, specializzati in differenti attività della filiera;
- creare appositi modelli di aggregazione attraverso reti tra professionisti che svolgono differenti attività di studio.
Al fine di creare questo modello di studio sarà altresì necessario fornire una formazione specifica per i dipendenti e collaboratori degli studi dei Consulenti del Lavoro, favorire la crescita nelle competenze di marketing e ricerca del cliente e agevolare sinergie e reti tra professionisti.
Occorre, poi, ampliare i servizi offerti dallo studio ai propri clienti attraverso una formazione specifica, vada oltre le attività contenute nella legge n. 12/1979, ampliando il bagaglio professionale di tutti i consulenti iscritti.
Un Consulente del Lavoro necessita oggi di accompagnare all’irrinunciabile attività di elaborazione paghe una serie di servizi aggiuntivi che vadano incontro alle necessità dei clienti.
È in partenza un corso legato alla consulenza in materia di Smart Working e ne sono previsti ulteriori in materie strategiche per accrescere le opportunità professionali del consulente 2.0. Resta uno degli obiettivi dell’ANCL quello di aggregare un numero sempre maggiore di Consulenti del Lavoro.
Per fare questo servirà l’impegno non soltanto dei vertici nazionali, ma la collaborazione delle singole Unioni Provinciali. Dobbiamo far pervenire a tutti gli iscritti, e di conseguenza a tutti i loro contatti, ogni iniziativa che l’ANCL propone ed ogni obiettivo che insieme conseguiremo.
Se non vi è una efficace rete di condivisione delle informazioni, non sarà possibile raggiungere ulteriori traguardi in materia di crescita associativa. Come già detto, l’attività di proselitismo in favore dell’Associazione deve basarsi su un messaggio di positività e attaccamento alla professione. Riscopriamo e facciamo riscoprire la bellezza di svolgere la nostra professione ai giovani.
Nei prossimi 4 anni dobbiamo far ascoltare maggiormente la voce dell’Associazione nel dibattito pubblico, essendo regolarmente presenti nei tavoli inerenti alla progettazione del futuro mercato del lavoro. Si deve, infine, rinforzare la cinghia di trasmissione che collega la base ai vertici per far pervenire prontamente le necessità dell’Associato all’Unione Provinciale, e da essa al Regionale e al Nazionale.
L’insieme di tali necessità, unito alle iniziative tracciate nel Congresso dalla Dirigenza, rappresenteranno il faro che illuminerà il percorso da intraprendere.
A cura di Dario Montanaro.