Una cattiva gestione dei rifiuti può seriamente danneggiare l'ambiente e la salute umana. In Italia, abbiamo, purtroppo, esempi di mafia e corruzione legate alla gestione dei rifiuti in aree in cui la salute delle persone è stata definitivamente danneggiata da queste pratiche.
Un esempio su tutti, la "Terra dei fuochi" in Campania, dove decenni di discariche abusive e combustione di rifiuti tossici hanno portato ad alti tassi di tumori e leucemie, specialmente nei bambini. Un recente studio, pubblicato dall'Istituto Italiano della Sanità, ha mostrato chiaramente questo collegamento.
Al momento di affrontare la gestione dei rifiuti e la pianificazione di una società a economia circolare, non possiamo ignorare queste realtà che sono il risultato di corruzione e cattiva attuazione della legislazione europea. È quindi fondamentale spingere gli Stati membri ad un'attuazione tempestiva e corretta della legislazione UE e la Commissione a vigilare da vicino il corretto recepimento della legislazione europea nel diritto nazionale di ogni Stato membro. La grande quantità di pareri motivati da parte della Commissione europea e di casi affrontati dalla Corte di giustizia europea, evidenziano importanti carenze nell'attuazione della legislazione europea sui rifiuti.
Tuttavia, in Europa, abbiamo anche eccellenti esempi di prevenzione dei rifiuti e programmi di riduzione, nonché buoni sistemi di gestione dei rifiuti. L'UE dovrebbe fare in modo che le esperienze dei Paesi più avanzati nella gestione dei rifiuti possano guidare altri Paesi che sono invece in ritardo attraverso lo scambio di buone pratiche e programmi di gemellaggio.
La revisione della normativa sui rifiuti è uno strumento chiave per migliorarne la gestione nella UE e per muoversi verso un'economia circolare.
Se vogliamo proseguire nella direzione di una società a “circuito chiuso”, dovremmo chiedere agli Stati membri di promuovere misure indirizzate al vertice della gerarchia dei rifiuti, vale a dire la prevenzione, il riutilizzo e il riciclo.
Credo fermamente che la prevenzione dei rifiuti inizi con l'eliminazione delle sovvenzioni dannose per l'ambiente, incluso quelle per i combustibili fossili e per gli impianti di incenerimento, nonché attraverso l’eco-design dei prodotti e la lotta contro i piani di obsolescenza programmata.
Sistemi di responsabilità estesa del produttore possono essere uno strumento chiave per stimolare una produzione efficiente nell’uso delle risorse. I produttori devono assumersi la responsabilità per la gestione dei loro prodotti quando diventano rifiuti, il cui costo di gestione dovrebbe essere pagato dai produttori e non essere interamente a carico dei Comuni e, quindi, dei cittadini.
I prodotti dovrebbero essere riutilizzabili, facili da riparare e riciclabili. Inoltre, la questione della presenza di materiali pericolosi nei prodotti va affrontata in vista di una sostituzione di tali materiali con alternative più sicure. Dovrebbero essere incentivate le reti di riutilizzo, con supporto di manuali e delle informazioni necessarie per riparare i prodotti e renderli nuovamente disponibili sul mercato. Procediamo in questa direzione, sulla preparazione di obiettivi di riuso e riciclaggio più ambiziosi rispetto a quelli proposti dalla Commissione.
Al fine di garantire un riciclo di alta qualità, deve essere messa in atto una buona raccolta differenziata dei rifiuti. Non è accettabile che, ad esempio, in alcune aree, i rifiuti organici non vengano ancora raccolti separatamente. C'è un enorme potenziale in termini di nutrienti nei rifiuti organici, che possono essere utilizzati per arricchire il terreno mediante compostaggio e non possiamo sciupare risorse tanto importanti nelle zone dove la desertificazione è una vera minaccia per il suolo. Il compostaggio locale e domestico sono il modo giusto per gestire i rifiuti biodegradabili. A questo proposito, abbiamo richiesto una gerarchia dei rifiuti sul cibo con al primo posto la prevenzione e la riduzione dei rifiuti, seguita dal recupero di cibo commestibile (dando priorità al consumo umano sull'alimentazione animale), il compostaggio locale (prima del compostaggio centralizzato), la digestione anaerobica e, alla base della gerarchia, il trattamento meccanico biologico.
Chiediamo che vengano adottate urgentemente misure specifiche per ridurre i rifiuti alimentari in tutte le fasi, non solo a livello di vendita e consumo, ma anche a livello di produzione primaria, manifatturiera e di distribuzione.
In un sistema di gestione dei rifiuti non c'è spazio per l'incenerimento. Tale pratica, con le sue emissioni, è una minaccia per la salute delle persone e dovrebbe essere gradualmente eliminata e contrastata.
Per questo motivo sosteniamo la chiusura di tutti gli impianti di incenerimento. Questa pratica non è compatibile con l'economia circolare perché, in un processo di incenerimento, le risorse contenute nei rifiuti vengono perse invece di essere recuperate.
A cura dell’On. Piernicola Pedicini