Nonostante tutto, ci sono stati anche risvolti positivi: a Milano Sesto il forte impulso impresso dalla pandemia al cambiamento verso stili di vita più sostenibili e più inclusivi ha reso intanto molto più attuali, più pregnanti e più preziose le indicazioni contenute nel nuovo masterplan redatto da Foster+Parters, un piano improntato non solo ai più attuali standard di sostenibilità ed efficienza energetica, ma caratterizzato anche da funzioni e persino da una forma urbis orientati a favorire socialità e inclusione.
Ma oltre alle differenze, fra i due spazi non mancano le analogie: anche la superficie di Milano Sesto è molto estesa, quasi un milione e mezzo di metri quadrati, il che implica un investimento finanziario molto impegnativo, circa 4 miliardi di euro. Si tratta del più grande progetto di rigenerazione urbana in corso in Italia e senz’altro uno dei più importanti in Europa. Una vera e propria costruzione di una nuova città, volta a dar vita a un tessuto sociale inclusivo che, attraverso operazioni di mercato, avrà l’obiettivo di invertire la rotta rispetto a decenni nel corso dei quali le città hanno invece espulso chi non poteva permettersi i prezzi di acquisto o i canoni d’affitto offerti dal mercato.
Per quanto riguarda i progetti futuri, è stato appena avviato il cantiere per la costruzione della nuova stazione ferroviaria di Sesto San Giovanni: una stazione a ponte, progettata da Renzo Piano Building Workshop con Ottavio Di Blasi & Partners, che ricongiungerà finalmente due parti di città che i binari avevano separato.