Li nel luogo dove abitava, fra le mura del castello e nel giardino che lui stesso curava, emergono le emozioni forti e la sua assenza fisica è ingannata dalla sensazione che da un momento all’altro appaia, perché Amedeo è dentro ad ognuno di quelli che hanno condiviso momenti, ascoltato le sue parole e che hanno fatto con lui percorsi, anche brevi, chi ha riso con lui e chi ha condiviso l’essere monelli ed ha inteso l’essenza e compreso la chiave.
Amedeo Maffei nato a Castelvetro di Modena il 24 maggio del 1947, ha dedicato oltre 40 anni alla scienza e alla ricerca. Nella sua vita ha ottenuto innumerevoli successi, fra i quali la medaglia d’Oro di Prima classe della Croce Rossa Italiana, quella dell’esercito spagnolo (vedi GM 5 settembre-ottobre 2019 pag. 15), il premio eccellenze italiane 2018, il premio internazionale della Cisco System per il miglior carcere del mondo a Bollate, si è anche distinto come “innovatore, costruttore di linguaggi ed interprete autentico della contemporaneità”, secondo le parole Michelangelo Tagliaferri, Presidente del Comitato scientifico di Eccellenze Italiane e guru della comunicazione in Italia. Impossibile non dedicare una monografia a un personaggio come lui.
Un uomo che è stato “Visionario, Filosofo pratico, Scienziato, Psicologo, Mistico, Musicista, Monello” e la cui vita “va oltre ogni definizione”. Tanti gli ospiti, testimoni privilegiati le cui voci hanno animato le pagine del libro come quelle della vita di Amedeo. Momenti di grande commozione sono seguiti quando sono state invitate sul palco la vedova Roberta Sartore e la figlia Michela, nata dal primo matrimonio di Amedeo. Sullo sfondo un grande schermo con un video che racconta un poco della vita di Amedeo, un video che ne riassume l’opera, la personalità e la grandezza Le parole di Roberta Sartore “Dico grazie soprattutto ad Amedeo perché a tutti noi ha cambiato la vita. – ha dichiarato – Credo ci abbia semplicemente ridonato noi stessi. Mi rendo conto che oggi ho l’opportunità di vivere un sogno, anzi tanti sogni. E lo devo sicuramente a lui. Senza di lui non avrei mai scoperto di avere le capacità di fare delle cose.
Dentro ognuno di noi c’è qualcosa di divino. Questo libro rappresenta un sogno che si realizza, uno dei tanti sogni di Amedeo, che è ancora qui, con noi, anche se in un’altra forma. Grazie ad Amedeo per avermi dato le chiavi per vivere una vita diversa”. Roberta e Michela hanno poi raccontato di un recente viaggio fatto insieme ad Abu Dhabi, per ricordare quando il 2 giugno del 2013 Giorgio Starace, Ambasciatore d’Italia degli Emirati Arabi Uniti, inserì Keope nelle celebrazioni della festa della repubblica in abbinamento alle macchine di Leonardo Da Vinci in mostra all’Emirates Palace e per far sopravvivere l’eredità lasciata da Amedeo Maffei, che è oggi il principale obiettivo di entrambe: Keope e il messaggio presente nel libro rappresentano oggi questa eredità, da coltivare e far crescere in tutto il mondo.
Infine, un ultimo, emozionante richiamo, ripreso dalla prima intervista fatta da Muscari ad Amedeo Maffei il quale, parlando di Keope la sua eccezionale invenzione, ha espresso dei pensieri che oggi hanno il sapore di un auspicio. “Keope è il frutto di 30 anni di credo e di ricerche silenziose. Keope è una materia, è un’idea – dichiarava Maffei - Io mi diverto a pensare che ho inventato una ruota di sasso. Sono contentissimo di pensare che un domani, dall’aldilà, Keope è diventata prima una ruota di legno, poi una ruota da Ferrari e così via… Io ho inventato una possibilità che aiuterà l’uomo. Queste cose belle le faranno sicuramente altre persone. Keope è un inizio. – Infine, le ultime parole dell’intervista, anch’esse dense di significato - Non dimenticate il vostro grande sogno. Permettete alla vostra mente di avere un monello che si esprime in tanti modi, con tanta gente. E parlate bene della vita e degli Italiani. Siamo meravigliosi, noi!”.