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Rendere sostenibile l’hybrid learning

30/1/2022

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​Un anno fa l’UNICEF ha rilevato che oltre il 90% dei Paesi aveva adottato forme di didattica a distanza durante la fase più acuta della pandemia di COVID-19 per frenarne la diffusione. Al culmine della crisi, oltre 1,6 miliardi di bambini in 195 paesi in tutto il mondo non potevano usufruire delle aule scolastiche.
Se la chiusura delle scuole è stata in molto casi uno strumento efficace nella lotta contro il virus, estenderla troppo a lungo aumentava il rischio di perdere delle opportunità educative. Per questo è stato necessario dare priorità a modi alternativi di accesso all’istruzione con la conseguente trasformazione del settore. La didattica a distanza ha, infatti, aperto la strada a corsi online e video lezioni grazie a computer e dispositivi portatili, inaugurando una nuova era dell’hybrid learning dove alcuni studenti frequentano in presenza e altri virtualmente.

Se da un lato i governi e le scuole lavorano per fornire a insegnanti e studenti gli strumenti giusti, ci si interroga anche sull’impatto dannoso che l’hybrid learning potrebbe avere sull’ ambiente. Per questo motivo è importante fare un’attenta valutazione di strumenti, tecnologie e processi necessari. Dalle analisi emerge che una strategia IT sostenibile chiaramente definita, che includa un impegno da parte del management e obiettivi misurabili, può aiutare qualsiasi organizzazione a raggiungere obiettivi sociali, economici e ambientali. Sebbene continueranno a essere svolte lezioni in presenza, la didattica a distanza non scomparirà ma continuerà a crescere.

Gli investimenti venture capital in ed-tech, infatti, sono più che raddoppiati, da 7 miliardi di dollari nel 2019 a oltre 16 miliardi di dollari nel 2020 a livello globale. Di conseguenza, l’aumento della spesa scolastica per soluzioni cloud, assistenza IT remota e dispositivi portatili è destinato a diventare la norma. I report fanno emergere che i notebook sono stati descritti come gli “eroi non celebrati della pandemia”, grazie alla loro portabilità e flessibilità in una varietà di scenari lavorativi e scolastici.

A lungo termine gli investimenti in attrezzature IT sicure e robuste non solo faranno risparmiare tempo e denaro, ma miglioreranno le condizioni del posto di lavoro e creeranno una base sana per far prosperare l’apprendimento ibrido o a distanza. L’aumento a livello mondiale dell’ interesse per i notebook e gli altri dispositivi portatili significa che l’apprendimento ibrido è un male per l’ambiente? Non necessariamente.

​Se l’attuale consumo di materiali elettronici è considerato come “insostenibile” da alcuni esperti, le scuole e le università che investono in dispositivi IT potrebbero scegliere un modello di economia circolare, migliorando le prestazioni ambientali del ciclo di vita dei prodotti, per smaltire i vecchi device in modo responsabile.
© Gente in Movimento - riproduzione riservata

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