In altri termini le banche si aspettavano continuamente aumenti dei tassi, che mai giungevano.
La regola di Taylor sulla politica monetaria veniva violata ripetutamente, consentendo sovraindebitamento e cementificazione dei risparmi.
La Banca Centrale Europea non riusciva ad essere restrittiva, per evitare che l'Euro si rafforzasse ulteriormente, poiché l'unico periodo in cui esso era stato sottovalutato fu quello dal 1999 al 2002-2003.
Dal canto suo la Federal Reserve System americana temeva un rafforzamento del Dollaro.
Paralleli storici? Oggi.
Il deflatore del PIL è superiore all'inflazione, grazie soprattutto ad una modesta ripresa dei prezzi immobiliari. Tuttavia è un fatto innegabile che i tassi d'interesse permangono su livelli straordinariamente bassi, o anche eccessivamente bassi.
Di fatto le banche centrali stanno stimolando la crescita artificialmente, sostituendosi alle riforme strutturali.
Tutto ciò storicamente non si risolve positivamente.
L'esperienza del Giappone insegna parecchio e lo stato nipponico deve solo ringraziare di essere in forte avanzo nella posizione netta sull'estero cumulata.
In Svezia la durata media dei mutui ipotecari supera il secolo, la disponibilità di appartamenti - anche solo per fini turistici - risulta scarsa a causa dei migranti.
Questo fa lievitare ulteriormente i prezzi, già di per sé stimolati da una domanda gonfiata dai tassi d'interesse negativi.
La salvezza è l'alto stock di risparmio degli svedesi, che attutisce il rischio di insolvenze.
Tuttavia la situazione va tenuta d'occhio.
Possiamo inoltre constatare alcune distorsioni nel mercato finanziario.
Sulla Popolare di Vicenza si possono ottenere informazioni autonomamente.
Invito, invece, a concentrarsi sul settore biotecnologico e sul gas di scisto, settori che reputo soggettivamente leggermente “surriscaldati”.
A cura di Vinicio Paselli