Gente in Movimento
  • Home
  • Chi siamo
  • Notizie
  • Collaboratori
  • Rivista
    • Sfoglia GM
    • Scarica GM
    • Regala GM
  • Contatti
  • Sponsor & Partner

Puntare sulla contrattazione e non sul salario minimo

10/10/2022

0 Comments

 
Foto
Il salario minimo in Italia non serve. Strano a dirsi visto il dibattito delle ultime settimane, ma vanno necessariamente fatti dei distinguo tra chi è proiettato verso le elezioni, brandendo slogan da prima repubblica, e chi invece guarda al futuro dei nostri figli e delle prossime generazioni.

A cura di Tiziana Nisini
​In Italia dobbiamo agire su tre livelli: occupazionale, formativo e quello che riguarda il ricambio generazionale. Il potere di acquisto delle famiglie vacilla sempre di più, a causa anche di fattori esogeni e chiaramente non prevedibili, come la pandemia e la guerra. Il livello di precarietà è cresciuto e peggiorato a tal punto da mettere a dura prova il tessuto economico produttivo del nostro paese.

Nonostante i lievi segnali di ripresa, serve rimboccarsi le maniche e mettere in atto misure scudo che proteggano il lavoro, la nostra capacità imprenditoriale e i nostri asset. Queste misure non si chiamano né salario minimo, né reddito di cittadinanza che annovero nella categoria: “peggio la pezza del buco”. Il salario minimo per legge non va bene perché è contro la nostra storia culturale di relazione industriali e non può essere moderato ma deve corrispondere alla produttività. La Direttiva europea (da tanti letta e da pochi capita) non impone un salario minimo legale a tutti gli Stati Membri. In Italia, peraltro, non ne avremmo comunque bisogno perché abbiamo un sistema di contrattazione collettiva talmente sviluppato che già risponde ai criteri che ci chiede l’UE.

Da noi la copertura della contrattazione collettiva, infatti, va ben oltre quell’80% che ci chiede Bruxelles. Il salario minimo è lo strumento da usare nei Paesi dove la contrattazione è limitata; dove invece è diffusa, va chiaramente rafforzata. Servono, inoltre, defiscalizzazione ed incentivi per chi assume. Se il costo del lavoro per un’azienda è alto, è necessario diminuirlo. Un modo concreto per far sì che vi siano più assunzioni è abbassare i costi che l’azienda affronta per ogni singolo dipendente. Dobbiamo però evitare l’assistenzialismo tout court. Il reddito di cittadinanza si è dimostrato un fallimento. Sussidi come questo hanno provocato, all’interno del mercato del lavoro, delle dinamiche che necessitano al più presto di correttivi.

Questo sistema non solo non ha azzerato la povertà, ma ha creato un vero e proprio corto circuito nel mondo del lavoro. È stato sì un contributo che durante la pandemia ha forse dato conforto a tante famiglie in difficoltà, ma servono delle modifiche. Il reddito di cittadinanza in alcuni, e non isolati, casi si è rivelato un vero e proprio sperpero di risorse pubbliche. Nei prossimi mesi ci aspetta un altro importante compito che è quello di raccogliere l’allarme lanciato da imprese e associazioni di categoria: intervenire presto e maggiormente anche sul recupero della forza lavoro, sul personale che esse non riescono a reperire.

​Crediamo che incentivando la formazione di dipendenti specializzati e nuove figure in grado di dare maggiori garanzie per la sicurezza nei posti di lavoro, si possa cambiare completamente il paradigma degli ultimi anni. Vanno, infatti, create le condizioni migliori per trovare la spinta propositiva che acceleri il nostro processo di sviluppo e una riforma che permetta a tanti dipendenti di uscire dal mondo del lavoro ad una età idonea e ragionevole. 
© Gente in Movimento - riproduzione riservata

0 Comments

Your comment will be posted after it is approved.


Leave a Reply.

    RUBRICHE

    Tutti
    ATTUALITÀ
    BENESSERE E BELLEZZA
    CINEMA E LIBRI
    CONSUMATORE
    COSTUME E SOCIETÀ
    DESIGN
    ECONOMIA E LAVORO
    EUROPA
    EVENTI
    EVENTI E SPETTACOLI
    FOOD & WINE
    FOTOGRAFIA
    IMPRESA
    INNOVAZIONE
    MODA
    MOTORI
    MUSICA
    POLITICA
    PREVIDENZA
    PROFESSIONI
    RASSEGNA STAMPA
    SICUREZZA
    SPORT
    TEMPO LIBERO
    VIAGGI

    ARCHIVIO

    Marzo 2023
    Gennaio 2023
    Dicembre 2022
    Novembre 2022
    Ottobre 2022
    Maggio 2022
    Aprile 2022
    Marzo 2022
    Febbraio 2022
    Gennaio 2022
    Dicembre 2021
    Novembre 2021
    Ottobre 2021
    Settembre 2021
    Agosto 2021
    Luglio 2021
    Giugno 2021
    Maggio 2021
    Aprile 2021
    Marzo 2021
    Febbraio 2021
    Gennaio 2021
    Dicembre 2020
    Novembre 2020
    Ottobre 2020
    Settembre 2020
    Agosto 2020
    Luglio 2020
    Giugno 2020
    Maggio 2020
    Aprile 2020
    Marzo 2020
    Febbraio 2020
    Gennaio 2020
    Dicembre 2019
    Novembre 2019
    Ottobre 2019
    Settembre 2019
    Agosto 2019
    Luglio 2019
    Giugno 2019
    Maggio 2019
    Aprile 2019
    Marzo 2019
    Febbraio 2019
    Gennaio 2019
    Dicembre 2018
    Novembre 2018
    Ottobre 2018
    Settembre 2018
    Agosto 2018
    Luglio 2018
    Giugno 2018
    Maggio 2018
    Aprile 2018
    Marzo 2018
    Febbraio 2018
    Gennaio 2018
    Dicembre 2017
    Ottobre 2017
    Settembre 2017
    Luglio 2017
    Maggio 2017
    Marzo 2017
    Gennaio 2017
    Dicembre 2016
    Novembre 2016
    Ottobre 2016
    Settembre 2016
    Agosto 2016
    Luglio 2016
    Giugno 2016
    Maggio 2016
    Aprile 2016
    Marzo 2016
    Febbraio 2016
    Gennaio 2016
    Dicembre 2015
    Novembre 2015
    Ottobre 2015
    Settembre 2015
    Agosto 2015
    Luglio 2015
    Giugno 2015
    Maggio 2015
    Aprile 2015
    Marzo 2015
    Febbraio 2015
    Gennaio 2015
    Dicembre 2014

Copyright © 2019 GENTE IN MOVIMENTO. Tutti i diritti riservati
Testata giornalistica iscritta nel Registro della Stampa del Tribunale di Aosta - aut. n° 3/2014
Proprietario ed Editore: DGConsulting s.c. (P.IVA 05034680966), con iscrizione al ROC n° 24934.
​Direttore responsabile: Secondo Sandiano
Per qualsiasi comunicazione: redazione@genteinmovimento.com -  Collabora con noi
Iscriviti alla Newsletter