Complessivamente in un solo anno nel settore privato si registrano 1.887.109 giornate in meno di malattia, mentre nel pubblico impiego c’è un leggero aumento di 60.011 giornate.
Si tratta complessivamente di una riduzione corrispondente all’1,69% sulla totalità annua delle giornate di malattia tra pubblico e privato (106,6 milioni di giornate nel 2014 a fronte di 108,4 milioni nel 2013), con un risparmio per le Casse dello Stato di Stato di circa 50 milioni di euro, grazie al risparmio delle giornate da indennizzare.
È quanto emerge, fra l’altro, dall’analisi effettuata dall’Osservatorio nazionale della Fondazione Studi dei Consulenti del lavoro sui dati 2014 anticipati dall’INPS e riguardanti le certificazioni di malattia dei lavoratori dipendenti privati e pubblici.
La malattia rappresenta l’assenza più rilevante che riguarda il rapporto di lavoro dipendente, che ha un impatto nella spesa pubblica di circa 2 miliardi di euro ogni anno (fonte: Rapporto annuale INPS 2014).
Complessivamente nel 2014 sono stati emessi 459.456 certificati in meno rispetto l’anno precedente. Tuttavia, la diminuzione si è registrata soprattutto nel settore privato con 467.603 certificati in meno, mentre nel pubblico impiego si è registrato un aumento di 8.147 certificati. Durante l’anno, il mese di gennaio è quello con il numero maggiore di certificati di malattia emessi sia nel privato (1.380.000 ca) che nel pubblico (690.000 ca).
La tabella 1 riguarda la distribuzione territoriale delle assenze nel loro complesso (settore pubblico e privato) nel 2014. Con il 28%, il Nord-Ovest è l’area geografica con il maggior numero di certificati medici. Seguono il Centro con il 21,6% e il Nord-Est con il 21,1%. Fanalino di coda il Sud, con il 19,2%, e le Isole, con il 10,1%.
Se si analizza il dato sull’intero territorio nazionale distinguendo il settore pubblico e il settore privato, emerge che la percentuale di assenza è, rispettivamente, pari a 3,01% e 1,8%.
Solo il 18% delle malattie nel settore privato supera i dieci giorni di malattia; lo stesso dato nel settore pubblico si attesta sotto l’11%.
A cura di Rosario De Luca