Gente in Movimento
  • Home
  • Chi siamo
  • Notizie
  • Collaboratori
  • Rivista
    • Sfoglia GM
    • Scarica GM
    • Regala GM
  • Contatti
  • Sponsor & Partner

Prima della pensione ronza una nuova APE

10/3/2017

0 Comments

 
Foto
Approfondiamo le caratteristiche dell’Anticipo Pensionistico (APE) introdotto nel nostro ordinamento.
La Legge finanziaria per il 2017 ha introdotto nel nostro ordinamento l’Anticipo Pensionistico (APE) che permetterà agli interessati di poter accedere al trattamento pensionistico di vecchiaia in via anticipata rispetto ai requisiti normalmente richiesti.
Dopo le restrizioni in materia pensionistica introdotte dal 2012 ad opera della Riforma Fornero, pensata ed approvata per cercare di arginare la pesante crisi finanziaria che affliggeva le casse dello Stato, la manovra di bilancio per il 2017 si è posta l’obiettivo di rendere più flessibile il sistema pensionistico al fine di trovare un punto di equilibrio tra sostenibilità dei costi e sostenibilità sociale.
Perseguendo tale finalità, è stato previsto che, in via sperimentale dal 1° maggio 2017 e fino a tutto il 2018, sia possibile ottenere una sorta di anticipazione, da un minimo di sei ad un massimo di 43 mesi, del pensionamento di vecchiaia.
 
L’Anticipo Pensionistico (Ape)
In cosa consiste la novità?
Dal 1° maggio 2017, ed in via sperimentale fino al 31 dicembre 2018, viene reso possibile l’accesso all’anticipo pensionistico - Ape - con almeno 63 anni di età, quindi con un massimo di tre anni e sette mesi di anticipo rispetto alla maturazione del requisito anagrafico normalmente previsto, attraverso un prestito che verrà concesso per tale periodo, pagabile per 12 mensilità all’anno, in temporanea sostituzione della pensione e che verrà restituito mensilmente dall’interessato, in vent’anni, mediante trattenuta sulle rate di pensione a partire dal momento dell’effettivo pensionamento.
L’Ape potrà essere richiesto dai lavoratori dipendenti nonché dagli iscritti alla Gestione Separata Inps (ciò riguarda anche gli iscritti alle forme sostitutive, come l’Enpals o gli Elettrici, od alle forme esclusive, quali l’ex Inpdap o l’ex Ipost), che oltre al requisito anagrafico di cui sopra possano vantare anche almeno 20 anni di contributi.
Sarà necessario il possesso di un ulteriore requisito: l’anticipo non potrà essere concesso nel caso in cui l’importo della pensione al netto della rata di ammortamento (restituzione) del prestito dovesse risultare inferiore a 1,4 volte il trattamento minimo previsto nell’assicurazione obbligatoria (cioè, ai valori attuali, inferiore a circa 700 euro mensili).
Il prestito sarà coperto da una polizza assicurativa obbligatoria contro il rischio di premorienza che avvenga durante l’erogazione dell’anticipo o dopo il pensionamento ma prima che si sia compiuta la completa restituzione del prestito, garantendo così che l’eventuale verificarsi di tale avvenimento non avrà alcun effetto sulla pensione di reversibilità in favore dei superstiti.
 
L’iter burocratico
A partire dal 1° maggio, chi vorrà accedere all’Ape dovrà innanzitutto presentare telematicamente all’Inps (direttamente o tramite l’ausilio di un patronato) la domanda di certificazione inerente la sussistenza del diritto. L’Istituto, a propria volta, dovrà verificare e certificare l’esistenza del diritto stesso e dovrà comunicare al richiedente l’importo minimo e massimo della rata di anticipo concedibile. Ottenuta la certificazione (e fatte le dovute considerazioni circa l’eventuale convenienza), l’interessato potrà così, se lo vorrà, presentare la domanda di anticipo pensionistico con contestuale presentazione della domanda di pensione di vecchiaia (che, come detto, sarà comunque liquidata al raggiungimento del requisito anagrafico normalmente previsto). Sarà opportuno prestare attenzione prima di prendere una decisione, in quanto queste domande, una volta presentate, non potranno essere revocate se non a seguito della mancata concessione del prestito stesso.
Nella domanda di concessione dell’Ape l’interessato dovrà indicare anche l’istituto finanziatore prescelto, al quale intende richiedere il prestito, nonché la compagnia di assicurazioni con la quale stipulare la polizza contro il rischio di premorienza, da scegliere tra gli istituti bancari ed assicurativi che stipuleranno un’apposita convenzione con i Ministeri dell’Economia e del Lavoro. Banca ed assicurazione prescelte dall’interessato, a loro volta, invieranno la documentazione di propria competenza al lavoratore ed all’Inps.
Il prestito concesso dall’istituto finanziatore costituisce a tutti gli effetti “credito al consumo”, pertanto gli obblighi di adeguata verifica della clientela risulteranno semplificati. Una volta concesso, il prestito decorrerà entro i 30 giorni successivi al perfezionamento del contratto ed il relativo importo verrà riconosciuto, come detto, con cadenza mensile per 12 volte l’anno.
Raggiunto il requisito anagrafico per l’accesso alla pensione di vecchiaia, l’Inps erogherà la pensione al netto della rata di rimborso e provvederà a riversare all’istituto finanziatore l’importo così trattenuto. È importante rilevare che l’importo mensile dell’Ape, in quanto semplice prestito, non sarà assoggettato a ritenute fiscali. Di converso, gli effetti della trattenuta operata sulle rate di pensione risulteranno ininfluenti ai fini del riconoscimento di prestazioni assistenziali e previdenziali sottoposte alla verifica del reddito (come, ad esempio, le pensioni di reversibilità, ecc.).
Per rendere meno oneroso l’accesso all’Ape è previsto che il costo del prestito (oneri bancari e polizza assicurativa) verrà compensato mediante il riconoscimento, a favore del fruitore, di un credito d’imposta pari alla metà degli interessi e del premio dell’assicurazione.
L’Ape avrà successo tra i potenziali fruitori?
È difficile dirlo, in quanto la scelta individuale sarà necessariamente influenzata da valutazioni squisitamente personali. Infatti, maggiore sarà l’importo di Ape mensile che verrà richiesto, minore sarà l’importo della rata di pensione che si percepirà al momento del pensionamento, a causa della restituzione rateale del prestito stesso. Un altro aspetto che richiederà un’adeguata valutazione riguarda la durata del prestito: più lungo sarà il periodo di concessione (come detto, minimo 6 e massimo 43 mesi) e più alto sarà l’importo da restituire che, pertanto, influirà negativamente sull’entità delle rate di pensione che si percepiranno nel corso dei 20 anni di restituzione. Per ognuno si tratterà di individuare il delicato punto di equilibrio tra costi e benefici.
Su una cosa, però, ritengo che tutti convengano: l’Ape costituirà un ottimo strumento di flessibilizzazione del sistema pensionistico, che garantirà l’accesso al reddito in via anticipata rispetto al raggiungimento dei normali requisiti, e che, quindi, potrà essere di aiuto in molte situazioni di perdita del posto di lavoro, e quindi del reddito, in età avanzata.   
 
A cura di Bruno Bravi
© Gente in Movimento - riproduzione riservata

0 Comments

Your comment will be posted after it is approved.


Leave a Reply.

    RUBRICHE

    Tutti
    ATTUALITÀ
    BENESSERE E BELLEZZA
    CINEMA E LIBRI
    CONSUMATORE
    COSTUME E SOCIETÀ
    DESIGN
    ECONOMIA E LAVORO
    EUROPA
    EVENTI
    EVENTI E SPETTACOLI
    FOOD & WINE
    FOTOGRAFIA
    IMPRESA
    INNOVAZIONE
    MODA
    MOTORI
    MUSICA
    POLITICA
    PREVIDENZA
    PROFESSIONI
    RASSEGNA STAMPA
    SICUREZZA
    SPORT
    TEMPO LIBERO
    VIAGGI

    ARCHIVIO

    Gennaio 2023
    Dicembre 2022
    Novembre 2022
    Ottobre 2022
    Maggio 2022
    Aprile 2022
    Marzo 2022
    Febbraio 2022
    Gennaio 2022
    Dicembre 2021
    Novembre 2021
    Ottobre 2021
    Settembre 2021
    Agosto 2021
    Luglio 2021
    Giugno 2021
    Maggio 2021
    Aprile 2021
    Marzo 2021
    Febbraio 2021
    Gennaio 2021
    Dicembre 2020
    Novembre 2020
    Ottobre 2020
    Settembre 2020
    Agosto 2020
    Luglio 2020
    Giugno 2020
    Maggio 2020
    Aprile 2020
    Marzo 2020
    Febbraio 2020
    Gennaio 2020
    Dicembre 2019
    Novembre 2019
    Ottobre 2019
    Settembre 2019
    Agosto 2019
    Luglio 2019
    Giugno 2019
    Maggio 2019
    Aprile 2019
    Marzo 2019
    Febbraio 2019
    Gennaio 2019
    Dicembre 2018
    Novembre 2018
    Ottobre 2018
    Settembre 2018
    Agosto 2018
    Luglio 2018
    Giugno 2018
    Maggio 2018
    Aprile 2018
    Marzo 2018
    Febbraio 2018
    Gennaio 2018
    Dicembre 2017
    Ottobre 2017
    Settembre 2017
    Luglio 2017
    Maggio 2017
    Marzo 2017
    Gennaio 2017
    Dicembre 2016
    Novembre 2016
    Ottobre 2016
    Settembre 2016
    Agosto 2016
    Luglio 2016
    Giugno 2016
    Maggio 2016
    Aprile 2016
    Marzo 2016
    Febbraio 2016
    Gennaio 2016
    Dicembre 2015
    Novembre 2015
    Ottobre 2015
    Settembre 2015
    Agosto 2015
    Luglio 2015
    Giugno 2015
    Maggio 2015
    Aprile 2015
    Marzo 2015
    Febbraio 2015
    Gennaio 2015
    Dicembre 2014

Copyright © 2019 GENTE IN MOVIMENTO. Tutti i diritti riservati
Testata giornalistica iscritta nel Registro della Stampa del Tribunale di Aosta - aut. n° 3/2014
Proprietario ed Editore: DGConsulting s.c. (P.IVA 05034680966), con iscrizione al ROC n° 24934.
​Direttore responsabile: Secondo Sandiano
Per qualsiasi comunicazione: redazione@genteinmovimento.com -  Collabora con noi
Iscriviti alla Newsletter