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PNRR e le missioni per le emergenze globali

14/11/2022

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​Nell’ultimo anno si è sentito molto parlare del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, un mezzo che intende essere il motore di diverse iniziative selezionate tra i progetti proposti dalle singole municipalità italiane. 
​
A cura di Clara Civallero
Questo articolo non ha però l’intento di approfondirne gli aspetti finanziari o burocratici, ma si pone come una riflessione sui contenuti e gli obiettivi del piano stesso. Prima di entrare in tale merito è opportuno riassumere il ruolo del PNRR, di che tipo di iniziativa si tratta, e in quale contesto si è sviluppato. Si tratta di Italia Domani, un’iniziativa parte del progetto Next Generation EU, per favorire il rilancio economico degli stati membri dell’Unione Europea a seguito delle conseguenze legate alla pandemia Covid-19. Il piano in questione è strutturato secondo sei missioni e tre priorità trasversali; nel primo gruppo si trovano la digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo, rivoluzione verde e transizione ecologica, infrastrutture per la mobilità sostenibile, istruzione e ricerca, inclusione e coesione, ed infine salute.

Nel secondo gruppo invece rientrano le tematiche relative ai giovani, alla parità di genere, e alla riduzione del divario di cittadinanza. Questa iniziativa rappresenta una grande opportunità per il paese per intraprendere obiettivi che sono in linea con le necessità attuali, riconosciute già a livello sovrannazionale, e che risultano essere anche tra i propositi definiti dalle Nazioni Unite, riconoscibili nell’elenco degli SDGs ovvero gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals). Essi sono parte dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, adottata da tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite nel 2015, la quale fornisce un progetto condiviso per la pace e la prosperità a favore delle persone e del pianeta, ora e in futuro.

Al centro ci sono i 17 SDGs, ovvero un urgente invito all’azione da parte di tutti i paesi, sviluppati e in via di sviluppo, seguendo un principio di collaborazione in un partenariato globale. Si riconosce che la riduzione della povertà ed altre privazioni deve andare di pari passo con strategie a miglioramento della salute e dell’istruzione, riducendo le disuguaglianze e stimolando la crescita economica, il tutto affrontando il cambiamento climatico e lavorando per preservare i diversi ecosistemi. Specificatamente legato al contesto italiano però è possibile entrare nel merito di come questi obiettivi possano essere perseguiti, quali sono le strategie in atto e quali sono le aspettative ed i risultati attesi. La prima missione citata è principalmente orientata, oltre che all’investimento su settori che in Italia meritano di essere salvaguardati, quali la cultura e il turismo, alla semplificazione delle pratiche all’interno della pubblica amministrazione rafforzandone le strutture, ed al cittadino grazie ad investimenti sui sistemi digitali ed informatici, ma anche sull’educazione al loro utilizzo.

Questo genere di rivoluzione digitale, solo di recente messa in primo piano dall’Italia, è in realtà molto importante da perseguire in quanto permette alla nazione di stare al passo con gli avanzamenti globali, ma allo stesso tempo non può escludere una forma di inclusione generazionale e di classi sociali attraverso forme di sostegno economico ed educativo. La seconda missione, ovvero la rivoluzione verde, rientra tra gli obiettivi sovrannazionali mediaticamente più popolari e ci si può quindi aspettare che sia quella maggiormente a portata del grande pubblico. Non deve essere, per questo motivo, fraintesa come una tendenza “mainstream”, ma come una necessità riconosciuta che merita di essere supportata da programmi e nuove infrastrutture per le quali il PNRR gioca un ruolo fondamentale. Sempre in linea con la seconda, la terza missione propone investimenti in infrastrutture sostenibili.

Questo è sicuramente un passo avanti per promuovere una presa di distanza dall’era della macchina in favore invece, di reti ferroviarie più all’avanguardia, investendo principalmente, secondo la missione, sugli spostamenti di scala nazionale e specifiche connessioni diagonali. Un altro grande investimento, come accennato, è indirizzato all’istruzione e alla ricerca. Questa missione prevede sia investimenti per un miglioramento della qualità delle strutture scolastiche, ma anche investimenti per potenziare la qualità dell’apprendimenti, verticalmente su tutti i livelli di istruzione, garantendo anche migliori sistemi di orientamento universitario e professionale.

Si tratta di un investimento importante sui giovani, è importante infatti non sottovalutare il percorso di crescita delle nuove generazioni fin dalle scuole dell’obbligo, e garantire anche un accompagnamento ed un supporto attivo ai giovani adulti e al loro passaggio dal mondo dell’istruzione a quello del lavoro. Infine, si intende perseguire una valorizzazione del mercato del lavoro e della formazione professionale portando avanti politiche attive del lavoro e rafforzando i centri per l’impiego, tutto ciò teso a favorire un aumento del tasso di occupazione. Inoltre, si vuole investire sulla parità di genere e sull’imprenditoria femminile, ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale, anche riqualificando le aree pubbliche. Un’altra specifica linea di intervento supporta persone con disabilità e/o non autosufficienti.

​Gli investimenti che seguiranno le missioni descritte rappresentano un significativo avvicinamento all’adeguamento e alla cooperazione sovrannazionale secondo gli obiettivi prefissati, riconoscendo quindi la priorità ed il vantaggio di operare in maniera sincronizzata non solo a livello europeo, ma anche alla scala nazionale definendo chiari obiettivi comuni a livello territoriale. In conclusione, va specificato come sia chiaramente troppo presto stabilire concretamente quali saranno i risultati dei processi in atto, ma è comunque importante riconoscere che ci sono delle significative opportunità da cogliere e che la strada che si intende intraprendere potrebbe garantire un notevole vantaggio per la società italiana negli anni a venire. 
© Gente in Movimento - riproduzione riservata

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