Nei prossimi anni il mondo conoscerà una trasformazione senza precedenti trainata da una rapida e profonda accelerazione nella combinazione di tecnologie digitali, AI e big data. Si calcola che tra il 2020 e il 2023 gli investimenti e il fatturato generati dall’AI, a livello globale, crescerà di dieci volte, raggiungendo un valore superiore al trilione di dollari. A cura di Davide Spitale |
Le PMI hanno potenzialmente tutte le carte in regola per cogliere le opportunità dell’AI, come importante driver di crescita. In questa fase di transizione la vera sfida per il sistema produttivo italiano e per le Piccole e Medie Imprese consiste nel saper cogliere e massimizzare le potenzialità offerte dell’AI. Occorre, innanzitutto, adottare un nuovo mindset considerato che l’aspetto più complesso è rappresentato dalla gestione del cambiamento rispetto alle dinamiche aziendali tradizionali, alle modalità abituali di lavoro e alle competenze richieste. È necessario aumentare la consapevolezza in materia e sfatare alcuni miti, tra cui quello secondo cui l’adozione dell’AI in azienda richieda considerevoli investimenti. Successivamente è fondamentale ottimizzare il piano organizzativo, ancor prima che tecnologico. Ogni impresa deve riuscire a implementare rapidamente queste soluzioni, mentre procede passo dopo passo all’integrazione di queste applicazioni con i tradizionali processi aziendali.
PMI e intelligenza Artificiale: come prepararsi al futuro?
Occorre una chiara visione strategica, combinata a un piano di medio-lungo termine, che permetta di identificare le aree aziendali in cui l’adozione dell’AI può portare i maggiori benefici con conseguenti ricadute economiche positive. Per questo, oltre a sviluppare o consolidare l’infrastruttura tecnologica e la governance dei dati, è necessario costituire team di lavoro orizzontali in grado di operare e prendere decisioni con agilità e rapidità. Per garantire esperienze positive di sviluppo è indispensabile educare tutte le risorse presenti nell’organizzazione, a tutti i livelli aziendali. Occorre coinvolgere sin dall’inizio i dipendenti per spiegare loro cos’è e come funziona l’AI e quali sono le opportunità che offre all’impresa, fino a una sua comprensione profonda. Ogni collaboratore deve essere consapevole della strada intrapresa e della necessità e dell’importanza di utilizzare nuovi processi e tecnologie in un’ottica di vantaggio competitivo. Allo stesso modo, i lavoratori devono essere rassicurati per quanto riguarda l’impatto dell’AI sui flussi di lavoro, sui loro ruoli e sulla cultura dell’impresa. Le macchine affiancheranno l’uomo in molteplici attività, rappresentando un valido supporto nel risolvere problemi o nel perseguire determinati obiettivi.
Intelligenza Artificiale e Formazione: un connubio perfetto
Per vincere queste sfide occorre innanzitutto investire sulla formazione e sull’aggiornamento del capitale umano in grado di riqualificare chi oggi è già inserito nel mondo del lavoro e necessita di colmare quel gap di competenze necessarie per affrontare il cambiamento affidandosi a degli esperti che li seguano in questo percorso e li aiutino al tempo stesso a goderne i benefici fiscali. Le PMI sono i pilastri della nostra economia ed il loro ruolo in questa partita risulta decisivo: ancora una volta agli imprenditori italiani è richiesta una prova di coraggio che, se vinta, porterà a un vantaggio competitivo solido e duraturo.