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Pirati della strada, fenomeno in crescita

26/4/2016

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​Il 2015 è stato anno record per la pirateria stradale, che si fa sempre più violenta.
La pirateria stradale non solo si conferma come fenomeno incontenibile nel nostro Paese, ma assume connotati sempre più violenti.
Nel 2015, mentre la sinistrosità stradale fa segnare la fine della sua parabola di dati positivi, la pirateria stradale raggiunge picchi record mai visti prima.
L’Osservatorio il Centauro - ASAPS nei 1.087 episodi passati sotto la sua lente ha contato ben 146 morti abbandonati su strada da conducenti in fuga dopo l’incidente, con un allarmante incremento del 22,7% rispetto alle 119 vittime del 2014. I feriti sono stati invece 1.254 (+2,4%).
Gli eventi passati al setaccio dallo speciale Osservatorio istituito dall’ASAPS sono senz’altro quelli più gravi, e offrono spunti di riflessione interessanti: il 56,2% degli autori viene poi smascherato (611 su 1.087), in leggero calo rispetto al 57,8% del 2014, mentre il 43,8% resta ignoto.  
Molto più alta invece la percentuale dei pirati a cui è stato dato un nome nelle omissioni di soccorso mortali. In questo caso si sfiora il 70%.  
Su tutti questi eventi pesa l’ombra dell’alcol e delle droghe: in 107 (17,5%) ne è stata accertata la presenza, e per le piraterie più gravi, quelle mortali, la percentuale degli ubriachi o drogati schizza al 25%.
Ma è un dato che deve essere accolto con eccessivo difetto per essere considerato “attendibile”. Bisogna infatti considerare che la positività dei test condotti è riferibile solo agli episodi di pirateria nei quali il responsabile sia stato identificato, dunque 611 su 1.087. Inoltre, quando le forze di polizia identificano l’autore spesso non ha più senso sottoporre il sospetto a controllo alcolemico o narcotest, perché sono trascorse ore o giorni dall’evento.
Gli eventi mortali sono stati 139 (12,8%), mentre quelli con lesioni 948 (87,2%), con 146 vittime e 1.254 persone finite in ospedale. 
L’Osservatorio prende in considerazione solo gli atti di pirateria più grave, quelli che bucano la cronaca o che i nostri 700 referenti sul territorio selezionano sulla scorta di precisi standard di riferimento. 
Lo studio tiene conto anche della presenza di pirati stranieri: sono stati 161, il 26,4% dei 611 pirati identificati. Sono stati invece 113 gli stranieri soggetti passivi di pirati. 
L’85,5% degli atti di pirateria - 929 contro 158 - avviene di giorno. 
Ancora una volta sono le categorie deboli della strada, in modo particolare bambini e anziani, a pagare un prezzo altissimo in termini di mortalità e lesività: 130 sono i minori coinvolti, 135 gli anziani coinvolti. 
I pedoni sono la categoria più tartassata, con 420 eventi; infine i ciclisti, con 155 episodi. 
La geografia degli atti di pirateria vede al primo posto la Lombardia, con 174 episodi, seguita da Veneto (122), Emilia Romagna (112), Lazio (103), Toscana (99), Campania (82) e Sicilia (72). Roma ha collezionato, da sola, 47 eventi gravi.
L’identikit del pirata? Nella maggior parte dei casi si tratta di uomini di età compresa tra i 18 ed i 45 anni (solo 57 le piratesse, 5 in meno del 2014), spesso sotto l’effetto di sostanze alcoliche o stupefacenti. 
Hanno rilievo consistente il timore di perdere i punti della patante e lo stesso documento di guida. Significativi anche i casi di veicoli con assicurazioni scadute o addirittura false. 

A cura di Giordano Biserni
© Gente in Movimento - riproduzione riservata

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