Il primo, finalizzato alla creazione di nuove strutture ricettive e il miglioramento delle strutture esistenti, degli impianti e delle attrezzature per il turismo, è denominato Fondo Rotativo Turismo 2019.
In partenza entro l’anno, in ritardo rispetto alla presentazione del bando avvenuta in primavera, è aperto a tutti i soggetti che operano nel settore: oltre agli alberghi, anche i gestori di impianti sciistici, parchi divertimenti, aree termali.
I costi agevolabili spaziano dall’acquisto dell’immobile, all’attività edile necessaria alla riqualificazione della struttura, gli investimenti in impianti e sistemi di sicurezza, attrezzature, arredi, hardware e software strumentali all’attività dell’impresa. L’investimento minimo deve essere di almeno 50.000 euro.
Il contributo consiste in un finanziamento a tasso zero fino all’80% del costo complessivo, con durata dell’ammortamento variabile in base all’investimento realizzato, nonché in una quota di contributo a fondo perduto pari a 5%.
Il secondo bando è focalizzato sulla crescente domanda, soprattutto degli stranieri, del turismo ciclabile e culturale, per il quale il territorio piemontese è particolarmente favorevole.
Infatti, se da un lato la Regione già negli anni scorsi aveva lanciato bandi regionali dedicati agli enti locali per la realizzazione di percorsi ciclabili lungo le principali direttrici e nelle aree Unesco, oggi intende favorire in maniera sostanziosa gli investimenti delle strutture ricettive in attrezzature ed hardware il cui fine sia quello di offrire una maggiore visibilità e riconoscibilità ed accrescere l’offerta di noleggio e riparazione ciclo e ciclo assistita.
A titolo di esempio rientrerebbero in questo bando gli acquisti di velocipedi, colonnine per la ricarica delle bici elettriche.
Per questo bando FinPiemonte concede un contributo a fondo perduto pari al 70% dei costi ammissibili, fino ad un massimo di euro 10.000.
Per entrambi i bandi, come avviene per queste forme di finanza agevolata, sono esclusi i beni usati o acquistati in leasing, l’IVA, i beni di consumo non considerabili come cespiti aziendali. Sono altresì escluse le imprese in difficoltà economica, ossia che hanno perso la metà del capitale sociale a causa di perdite.
Le agevolazioni non sono cumulabili con altri aiuti concessi dalla Regione, da altri enti pubblici, dallo Stato e dall’Unione europea per le medesime spese, mentre non vi sono incompatibilità con le agevolazioni fiscali, per esempio il super-ammortamento.
La domanda per accedere all’agevolazione è interamente telematica da gestire sul sito di FinPiemonte, allegando la documentazione obbligatoria prevista dal bando.
E', inoltre, presente un terzo bando che riguarda dei soggetti centrali nell’offerta turistica, ossia le pro loco le quali, entro il 15 febbraio 2020, posso rendicontare le spese sostenute per le attività di valorizzazione del patrimonio culturale, folkloristico del territorio quale la promozione dei prodotti tipici dell’artigianato e dell’enogastronomia, effettuati nel secondo semestre del 2019.
La domanda può essere presentata singolarmente o in associazione con almeno tre pro loco, purché le spese siano di almeno 5.000 euro per le pro loco singole o 20.000 euro per quelle associate.
Il contributo consiste nella copertura, fino a risorse disponibili e sulla base di apposita graduatoria, delle spese sostenute, esclusi gli investimenti in beni durevoli.
In conclusione di articolo una breve considerazione sulla necessità delle imprese piemontesi di attingere anche alle risorse provenienti da questi bandi per far fronte alla maggiore difficoltà di approvvigionamento dalle tradizionali fonti bancarie e, nel contempo, realizzare dei programmi di sviluppo per rimanere competitive sul mercato.
In questa sede si sono presentate le misure per il settore turistico ma, invero, altrettanti possibilità sono offerte per le imprese che progettano impianti per il risparmio energetico e la produzione di energia rinnovabile e per il sostegno agli investimenti delle PMI manifatturiere.
A cura di Ferraris Paolo.