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Perché abbiamo bisogno del nutrizionista?

4/11/2021

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Se fino agli anni ‘30 i nutrizionisti praticamente non esistevano, oggi sono diventati figure centrali del viver sano, ma perché?
Da quando abbiamo bisogno di un nutrizionista che ci dica cosa mangiare? Se per millenni siamo andati avanti senza che nessuno ci dicesse come e cosa mangiare, cos’è successo? Domande che probabilmente non ci poniamo mai ma che sono più scontate di quanto immagini.

Questo vuol dire che fino al 1930 i nutrizionisti, praticamente, non esistevano e stiamo parlando dell’epoca dei tuoi Nonni, non dei dinosauri e degli uomini nelle caverne. Se capiamo perché è successo questo capiamo anche la causa del 90% delle malattie che ci troviamo ad affrontare oggi.

È facile immaginare che quello che quello che mangiamo sia in grado di scatenare effetti immediati al nostro corpo in quanto viene direttamente ingerito.

All’inizio del 900 la maggior parte della popolazione si nutriva ancora di quello che produceva direttamente o che veniva prodotto nelle zone circostanti. Per farti un esempio, era impossibile trovare le fragole a dicembre. Oltre a questo, non esistevano ancora prodotti industriali come oggi e lo zucchero veniva usato poco.

Il tempo passato in cucina, solitamente dalle donne, era molto, questo perché la preparazione degli alimenti richiedeva tempo.

Il mondo, poi, è iniziato a cambiare, e con l’avvento, nel dopo guerra, di un nuovo commercio e di nuove opportunità di lavoro per tutti l’essere umano ha iniziato a cercare metodi alternativi e più veloci per mangiare.

Ovviamente se mangiamo qualcosa che ci fa male ce ne accorgiamo subito, probabilmente perché vomiteremmo o comunque sia ce ne renderemmo conto.

Purtroppo, però, ci sono tanti ingredienti che non ci fanno male subito e soprattutto non ci fanno male in piccole dosi e a queste sostanze il nostro corpo si può in qualche modo abituare. Quindi per assurdo, la macchina più complessa ed efficiente di tutte, ci ha permesso di rovinarci la salute per anni.

Il nostro corpo non è una macchina, nella quale non puoi mettere il carburante sbagliato perché altrimenti non parte. Il nostro corpo è un organismo complessissimo fatto di miliardi di interazioni e scambi che avvengono all’interno del nostro sistema.

È in grado di sopportare momenti difficili o di trattare un certo numero di tossine senza perire. Ovviamente le aziende alimentari sono attentissime a questi aspetti e non metterebbero mai in commercio un alimento dannoso.

Al contempo, però, se devono cercare di abbassare i costi e trovare alternative rapide per soddisfare una domanda sempre più esigente, possono scegliere di sfruttare soluzioni che non sono dannose ma che non sono propriamente adatte al nostro corpo.

Ma se siamo in grado di sopportare situazioni di stress per il nostro corpo è perché riusciamo a mettere in funzione dei meccanismi di difesa incredibilmente efficienti.

Per esempio, quando ingeriamo troppo zucchero, il nostro corpo è in grado di abbassare la glicemia nel sangue grazie all’insulina, il fegato trasforma gli zuccheri in eccesso in grassi e viene stimolata la sensazione di sete. Bevendo, riusciamo a diluire la concentrazione di zuccheri nel sangue. Lo zucchero trasformato in grasso servirà in un secondo momento, quando potrà essere usato come riserva energetica se ne avrà bisogno.

Se ingeriamo un alimento scorretto il nostro corpo produrrà delle tossine che poi smaltirà attraverso un complesso sistema che coinvolge anche muco, sudore ed escrementi. Questo fa si che ci siano tantissimi alimenti che possiamo permetterci di ingerire senza un danno immediato, ma che a lungo andare, invece, creano seri problemi.

Basti pensare che le tossine rimangono intrappolate nel grasso esattamente come fa la ghiaia nei ghiacciai. Andando a perdere peso e quindi riducendo il nostro grasso, le tossine riemergono. Per questa ragione, durante il processo di dimagrimento, il corpo ci manifesta qualche fastidio.

Anche le fragole a dicembre, che una volta semplicemente non esistevano, oggi rappresentano un problema nuovo che spesso è alla base dei classici malanni invernali come raffreddore e bronchiti, non solo le fragole ma anche arance, e la frutta in generale. Negli anni, però, sono nate anche tante contraddizioni e false credenze che ci confondono ancora di più, per esempio proprio il fatto che la frutta faccia bene, quando invece non fa sempre bene.

Oppure che la dieta mediterranea sia sana, quando invece oggi è praticamente impossibile mangiare seguendo quella che è davvero la dieta mediterranea. Questi argomenti sono tutti trattati all’interno del blog che ti invito ad esplorare.

Come possiamo risolvere questa situazione? Oggi ci troviamo ad affrontare un problema nuovo, ossia il fatto che ci stiamo dimenticando del passato. Questo accade perché le nuove generazioni non hanno memoria di un periodo come quello all’inizio del 900. Manca, quindi, il mezzo di paragone per molte persone e affidarsi alla sola scienza ci espone ad un rischio troppo alto.

Questo perché la scienza si muove sui grandi numeri e spesso questo richiede che passino molti anni e si ammalino molte persone.

In tutti i lavori svolti con i miei clienti i risultati sulla salute e sul proprio benessere avvengono nelle prime settimane ed è facilissimo comprendere i segnali che il nostro corpo ci dà. Infatti la soluzione non è imparare a mangiare, ma è imparare a capire il nostro corpo tornando a concentrarci sulla causa di ogni problema e non solo sui suoi sintomi.

Un corpo sano è in grado di dirti cosa ti fa bene e cosa invece ti fa male e se a questo unisci anche quelle poche conoscenze sul cibo che ti servono, diventerà difficile ammalarsi a causa di ciò che mangi. Non c’è un solo cliente che grazie a questo metodo non sia riuscito a perdere peso e a migliorare la sua forma fisica.

Questo è dovuto al fatto che non si tratta di una ricetta magica o di una formula super segreta, ma delle 
semplici regole di madre natura e della logica applicata al mondo del cibo. Si tratta di tornare a vivere senza il bisogno di qualcuno che ci dica cosa mangiare e in che misura.

A cura di Francesco Norcini.
© Gente in Movimento - riproduzione riservata

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