Il corpo umano è un enorme sensore che, attraverso i cinque sensi è sempre a contatto con il mondo che lo circonda. Questi non si limitano ad una pura percezione degli eventi esterni, bensì interagiscono con un sensore centrale chiamato cervello e con il quale elaborano, attraverso un mondo nascosto (inconscio) e un mondo noto (conscio), una serie di macro e di micro informazioni volte ad intraprendere ciò che ci accade intorno.
Pensiamo ad esempio al tatto, alle percezioni che le dita hanno degli oggetti che toccano, che potremmo chiamare “fini” e di quanto le dita siano professioniste in questo. In realtà è tutto il corpo ad essere fornito di tatto. Circa 2 metri quadri di pelle (da adulto) adibiti al sentire l’esterno e rielaborare all’interno. Milioni di micro sensori profusi nella pelle volti a percepire ogni cosa.
Quindi tutto il nostro corpo, se pur coperto dagli abiti, è in continua relazione con il mondo circostante. Così funziona per gli altri sensi. Ad esempio la vista che, impegnata alla guida con il focus su ciò che abbiamo di fronte, perifericamente prende informazioni da ciò che accade intorno.
La percezione permette anche di cogliere altre variazioni più o meno importanti. Questo vale per tutti i sensi che, insieme interagiscono con il cervello per un unico fine: proteggerci. Questo perché la paura è il sentimento che più di ogni altro ci fa compagnia, da sempre! Per questo motivo, tutta la struttura compone un’altra proprietà degli esseri umani: le percezioni appunto. Vediamo come funziona.
E' bene sapere che proprio un retaggio ancestrale di paura ci permette di percepire anche alle spalle. Avete presente la sensazione di sentirsi osservati? Le percezioni si estendono anche a ciò che non è “visibile”. Ad esempio l’effetto angolo del palazzo: immaginate di camminare fiancheggiando un palazzo, ad un tratto, poco prima della fine di questo, sentite la sensazione di dovervi fermare o rallentare e…zac! Fortunatamente una qualche percezione mi ha fermato prima che urtassi passeggino e mamma dietro l’angolo!
Le percezioni si estendono a molte aree della nostra vita. I sensi (sensazioni) raccolgono dati e diventano percezioni. Queste vengono rielaborate dalla nostra esperienza (nota o meno) e vengono restituite. La nostra fiducia nelle percezioni che abbiamo ci dà poi la giusta equazione tra percepito e realtà. L’ascolto e lo stare nel tempo presente che ne consegue è la miglior condizione per aumentare la percezione del mondo che ci circonda. Le percezioni necessitano dell’ascolto per esaltare il contenuto che trasportano al loro interno e arricchire l’aumento dello stato di coscienza interiore.
Per riassumere: le sensazioni sono un preambolo delle percezioni. I sensi acquisiscono dalla realtà, i dati vengono inviati al cervello che crea delle traiettorie consce o inconsce e queste ci vengono restituite in forma di previsioni o di adeguamenti fisici o psichici.
A cura di Elisa Amelia.