“La proposta di legge presentata alla Camera interviene su quello che possiamo definire un vero e proprio debito iscritto nel bilancio della nostra Nazione: quello contratto verso le vittime del dovere e dei loro familiari, cioè di coloro che hanno perso la vita o sono rimasti invalidi per garantire le libertà del nostro Stato democratico. A cura di Maria Chiara Graziano |
Ad oggi, permane un’illogica sperequazione tra le diverse categorie di vittime, certamente non giustificabile dal punto di vista giuridico, costituzionale ed etico”. Così, la deputata alla Camera del Movimento 5 Stelle Daniela Morfino, prima firmataria della proposta di legge presentata alla Camera. “Paradossalmente, infatti, - continua la parlamentare - il giudice o il militare reso invalido per mano criminale, non può ottenere l’incremento della retribuzione pensionabile della quota riconosciuta ai colleghi che si sono sacrificati nel contrasto alla criminalità terroristica.
Inoltre, l’invalido riconosciuto come vittima del dovere e i familiari superstiti, se da un lato ottengono il riconoscimento normativo del diritto al beneficio degli assegni vitalizi, dall’altro devono riscontrare che l’importo corrisposto è inferiore a quello riconosciuto alle vittime del terrorismo, a causa delle interpretazioni restrittive della norma che continuano ad essere applicate”. “Attraverso la mia proposta di legge, il nostro Paese potrà finalmente attuare una piena equiparazione tra le vittime, riconoscendo loro e alle loro famiglie stessa dignità e diritti per troppo tempo negati. La dignità delle donne e degli uomini vittime del dovere e dei loro familiari deve essere pienamente riconosciuta, in ossequio dell’Art. 3 della nostra Costituzione. Si tratta di un atto doveroso da parte dello Stato” conclude Morfino.