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Oli essenziali, cosa sono?

28/5/2015

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Gli oli essenziali sono l’anima del fiore, del frutto, del legno, del seme, della bacca, sono il cuore di essi. Sono sostanze aromatiche di natura volatile prodotte dalle piante in piccolissime quantità e si presentano in forma molto concentrata. 
È la parte odorosa estratta dai vegetali, il profumo concreto della pianta. Esso può essere ricavato dalle differenti parti di un vegetale: foglie (per esempio eucalipto), fiori (camomilla), corteccia (cannella), legno (cedro), scorza (limone), oltre che da semi, bacche, frutti, bulbi. Sicuramente siete già entrati in contatto con alcuni oli essenziali, ad esempio, l’odore forte che pizzica gli occhi quando sbucciate un’arancia o una clementina.
Gli oli essenziali sono oleosi ma, contrariamente a quelli vegetali, non sono grassi poiché evaporano. Ognuno di essi è unico, possiede il suo odore e le sue caratteristiche specifiche. Sono più leggeri dell’acqua e non si possono mescolare ad essa ma, in compenso, si mescolano al sale, miele, zucchero e panna. Nel diffusore, l’olio viene evaporato grazie agli ultrasuoni che agitano le molecole e permette ad esso di evaporare.
Esistono vari metodi di estrazione, più o meno costosi. Il metodo di estrazione più sicuro, ma anche il più oneroso, si chiama estrazione in corrente di vapore.
Gli agrumi vengono invece estratti per spremitura a freddo.
Un olio estratto in corrente di vapore mantiene tutte le proprietà e le vibrazioni. Gli oli che costano poco possono essere puri, ma c’è la possibilità che siano estratti con solventi. Quest’ultima tecnica è più semplice e rapida, ma l’olio non manterrà le stesse vibrazioni.
Se si vuole lavorare con gli oli essenziali, bisogna farlo con quelli vivi. Esistono oli morti, perché tagliati con il sintetico, riprodotti in laboratorio o estratti con metodi poco consoni.
Un metodo per capire se un olio è puro è il prezzo. Gli oli essenziali non sono a buon mercato, basti pensare che per “esistere” hanno bisogno di una serie di condizioni: dalla nascita stessa della pianta, fiore o petalo, al sapere calcolare il giusto tempo di crescita e di raccolta, estraendo l’olio nel modo corretto. Stesso discorso vale per le fasi successive di confezionamento e distribuzione. Anche la collocazione della pianta stessa è fondamentale affinchè vengano mantenute tutte le proprietà e vibrazioni. 
Quando si compra un olio è importante guardare l’etichetta, dove deve essere indicato l’equivalente in latino, in quanto specifica la vera pianta da cui si ricava l’estratto. Esistono talmente tante varietà di alcune piante (es: lavanda, legno di cedro, rosmarino, timo), con proprietà differenti l’una dall’altra, che solo con la dicitura latina si ha la certezza di star comprando l’olio giusto. La lavanda vera, ad esempio, non ha controindicazioni, ma la lavanda spica, a causa dei suoi chetoni, deve essere utilizzata, in caso di punture di insetti o bruciature, esclusivamente a livello locale per i bambini e le donne in gravidanza.
Sull’etichetta inoltre deve essere segnalato il metodo di estrazione (corrente in vapore o spremitura a freddo), nonché il paese di produzione.
Infine, diffidate dagli oli che sanno troppo di “saponetta” o che hanno un troppo buon odore in quanto a volte non gli oli essenziali puri non sono gradevoli all’olfatto.

COME AGISCE L’AROMATERAPIA SOTTILE

Gli oli essenziali agiscono contemporaneamente su tre livelli: fisico, emozionale e vibrazionale.
Fisico: Tutti gli oli essenziali hanno una funzione fisica (agiscono sul mal di gola, raffreddore, mal di testa). Questi oli hanno un peso molecolare molto basso, penetrano facilmente nel sangue. Ad esempio, per disintossicare il fegato si può usare il limone o il rosmarino verbenone, che agiscono fisicamente sul fegato ma lavorano anche sulla rabbia, essendo il fegato il suo “custode”. Quindi, nello stesso momento, se si vuole lavorare sul fegato bisogna essere ben consapevole che si smuoverà tutta la rabbia accumulata.
Emozionale: è il livello più potente, in quanto andiamo a lavorare direttamente con l’olfatto, che è il senso più diretto che noi abbiamo. A differenza degli altri sensi, le stimolazioni olfattive sono le sole a passare direttamente nella corteccia celebrale, senza essere filtrate dal centro recettore «talamo» per un’analisi preliminare. Quando sentiamo odore di gas o bruciato, immediatamente siamo in allerta, quando sentiamo il profumo di una rosa o dell’erba appena tagliata avvertiamo una sensazione di pace. Tutto questo spiega come mai un odore o un profumo possa evocare istantaneamente ricordi vivi, vissuti anche molto tempo addietro. Quando vediamo le cose, quando le udiamo, passano dalla razionalità, le ragioniamo. Il nostro cervello non ragione con gli odori. L’olio essenziale arriva a dare dei comandi al cervello quasi involontariamente.
Quando un odore non piace vuol dire che se ne ha bisogno. Questo significa che l’olio essenziale è in grado di farci appacificare con i nostri problemi più reconditi. L’olio agisce facendo riaffiorare emozioni, stadi che noi avevamo rimosso. 
Vibrazionale O Energetico: Ogni cellula del nostro corpo ha una vibrazione: più è alta e più il corpo è nel benessere. Quando le vibrazioni si abbassano arriva il malessere che, se non curato, si trasforma in malattia. 
I corpi si misurano in Megahertz (come le onde della radio): in un corpo sano la vibrazione va dai 62 ai 72 Mhz.
Cosa fare per alzare le vibrazioni? È semplice, fare quello che ci piace e che ci rende felici.
D’altro canto, tutto ciò che abbassa le nostre vibrazioni sono la rabbia, il risentimento, i sensi di colpa.
Gli oli essenziali in tutto questo ci aiutano tantissimo, ad oggi infatti non esiste nulla in natura che abbia le vibrazioni più alte di un olio essenziale, è il mezzo più potente che esista.
La vibrazione di un olio va infatti dai 52 ai 320 MHz ed è 70 volte più forte della pianta stessa.

A cura di Irene Campisi
© Gente in Movimento - riproduzione riservata

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