Di cosa si parla quindi?
E una satira su persone e istituzioni, sui luoghi comuni e sulle ipocrisie tipiche dell’italiano medio che spesso parla senza conoscere il soggetto o l’argomento (e adesso sarebbe anche peggio).
Ogni meraviglia è accompagnata da una copertina, come se fosse il soggetto di una rivista scientifica.
Da un punto di vista di umorismo Leo tocca forse alcuni dei suoi punti più alti, sicuramente quelli più politicamente scorretti, ironizza infatti su anziani, handicap, mafia, naziskin.
Certo, alcune strisce risultano forse datate, e andrebbero contestualizzate. In questo caso sarebbe stato utile un minimo di lavoro editoriale, ma stiamo parlando più che altro per i più giovani.
Da un punto di vista stilistico, nonostante il tratto semplice utilizzato da Ortolani sia funzionale alla narrazione, graficamente queste storie non sono paragonabili a ciò che ogni due mesi vediamo sugli albi di Rat-Man, un po' perché sono state per la maggior parte realizzate a inizio carriera e un po' a causa della loro natura di vignette satiriche.
L’evoluzione di Ortolani si vede anche nei quattro episodi inediti: L’anziano, Il cristiano tiepido, Il pedofilo e L’educazione sessuale che sono assolutamente in linea con gli altri, ma hanno una sicurezza grafica notevolmente diversa.
A settembre 2017 si concluderà l’epopea di Rat Man, con l’ultimo numero della raccolta, e questo libro ci offre quello che potrebbe essere il futuro narrativo di Ortolani, scollegato da un personaggio fisso e da situazioni ricorrenti. Si può dire che se Rat-Man è una lunga e divertentissima barzelletta, qui abbiamo una valanga di freddure.
Si ride comunque sempre tanto, se apprezzate il buon geologo Leo, non rimarrete delusi.
A cura di Federico Rosa