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Nuovi vantaggi per le flotte elettriche aziendali

10/10/2022

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Grazie al decreto infrastrutture, entrato in vigore il 16 giugno 2022, l’uso dei veicoli commerciali alimentati da combustibili alternativi verrà facilitato. I furgoni elettrici spesso pesano di più a causa delle batterie e tale sovrappeso, laddove superava i 3,5 ton di massa, comportava l’impossibilità di guidarli con patente B. 

A cura di Gabriella Tomasi
Con questa riforma sarà concesso un abbuono fino a 4.250 kg. “La differenza di massa deve essere riconducibile esclusivamente al peso delle batterie e non può determinare un aumento della capacità di carico”, spiega il Ministero delle infrastrutture in una nota stampa. Teniamo quindi a sottolinearvi però che la massa superiore ai 3,5 tonnellate serve non ad aumentare la capacità di carico, bensì è solo una conseguenza del sistema di propulsione. Inoltre, proprio a causa del peso superiore alle 3,5 tonnellate, prima del decreto diventava necessario essere in possesso della patente C, mentre ora basterà essere in possesso della patente B da almeno due anni, semplificando così la distribuzione e frenando la carenza di autisti.

Dunque, con queste piccole, ma fondamentali, agevolazioni perché conviene adottare una flotta elettrica? In primo luogo, bisognerebbe dire che la sicurezza dovrebbe sempre essere una priorità assoluta, indipendentemente dalle dimensioni dell’azienda. Mettendo a confronto i classici motori a combustione interna con quelli elettrici, emerge una netta disparità in materia di sicurezza. Questo perché i veicoli elettrici vengono sottoposti a ulteriori certificazioni di affidabilità oltre ai test classici e ai requisiti standard di sicurezza. Un esempio di test aggiuntivo specifico per i veicoli elettrici riguarda il fissaggio della batteria al fine di evitare problemi in caso di collisione.

Questo aspetto è direttamente connesso ad un altro vantaggio in termini di sicurezza: il peso e il posizionamento della batteria del veicolo, tant’è che nei veicoli elettrici le batterie vengono posizionate lungo la parte inferiore del veicolo, assicurando un baricentro più basso, rendendo più improbabile il ribaltamento causato da una collisione. Essendo i veicoli elettrici caratterizzati da un minor numero di parti in movimento, comportano costi di manutenzione inferiori. Per esempio, non richiedono cambi d’olio o lavaggi per il liquido di trasmissione e non sono presenti cinghie di distribuzione o candele da sostituire. I veicoli elettrici, infine, utilizzano un impianto frenante rigenerativo che riduce l’usura delle pastiglie dei freni. Il tutto rende perciò l’utilizzo di una flotta elettrica molto appetibile alle aziende che intendono fare di una eco-distribuzione locale un loro punto di forza.

​Ovviamente per questi veicoli va fatta una scelta a monte, basata sulla capacità della batteria. Perché se è vero che batteria più grande = autonomia più grande, è altrettanto vero che batteria più grande = tempi di ricarica più lunghi. La sfida diventa saper studiare il percorso giornaliero, valutando quale veicolo sia più adatto in funzione delle percorrenze, e preparare poi una strategia di ricarica che possa alternare l’utilizzo della rete a bassa velocità (ideale per la ricarica notturna) alle colonnine ad alta velocità (in caso di necessari rabbocchi durante la giornata). 
© Gente in Movimento - riproduzione riservata

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