È per questo che in Parlamento siamo al lavoro da mesi per apportare le non più procrastinabili modifiche al Codice della Strada per renderlo al passo con i tempi.
In un lavoro di concerto tra tutte le forze politiche, stiamo mettendo al centro la sicurezza delle persone, dando priorità agli utenti della strada più a rischio.
Ad iniziare dai pedoni. Abbiamo inserito l’obbligo per i conducenti dei veicoli di dare la precedenza ai pedoni, rallentando gradualmente e all’occorrenza fermandosi, non solo se quest’ultimi hanno già impegnato le strisce pedonali, ma anche quando si trovano nell’immediata prossimità dell’attraversamento.
Gli attraversamenti pedonali potranno essere segnalati anche da installazioni luminose (oggi solo consentite in sperimentazione) e potranno essere rialzati rispetto al piano della carreggiata (finora effettuate sulla base di un parere ministeriale ma senza previsione esplicita).
Si potranno adottare sistemi di rallentamento della velocità diversi dai soli dossi. Per una maggiore sicurezza stradale dei pedoni, poi, l’area loro riservata, quando non rialzata, può essere indicata anche solo da segnaletica orizzontale con variazione del colore o del materiale della pavimentazione, per la costruzione di città sempre più a misura della mobilità attiva e attente all’utenza vulnerabile.
Per avere strade più sicure e decongestionate in prossimità delle scuole, viene introdotto il concetto di “zona scolastica”. I comuni dovranno attuare, negli orari di attività didattica e di ingresso e uscita degli alunni, almeno una di queste tre misure: limite massimo di velocità a 30 km/h, l’istituzione di una zona a traffico limitato o delimitare un’area pedonale.
Diamo pertanto ai bambini più sicurezza e un’aria più respirabile. Cosa cambia invece per gli automobilisti? Inaspriamo le sanzioni per l’uso scorretto alla guida di smartphone e dispositivi digitali che comportino anche solo temporaneamente l’allontanamento delle mani dal volante di guida per utilizzare un device.
I dispositivi di vivavoce e auricolari, invece, si potranno usare tranquillamente. Per chi infrange il divieto sono previste sanzioni amministrative molto pesanti con decurtazione dei punti e sospensione della patente di guida fino a tre mesi.
Sarà responsabilità del conducente privato il mancato uso delle cinture o del casco anche dei suoi passeggeri (indi esclusi mezzi di trasporto pubblico, taxi, NCC); aumentiamo a 12 mesi il periodo di validità del “foglio rosa”; inaspriamo le pene per chi sosta in area pedonale.
Novità anche per i ciclisti che potranno contare sulla “casa avanzata per le biciclette”. Un’assoluta innovazione che prevede, con ordinanza del Sindaco e previa valutazione delle condizioni di sicurezza, la realizzazione agli incroci semaforizzati della linea di arresto avanzata per le biciclette.
L’obiettivo è rendere più sicura la circolazione dei ciclisti, dando loro maggiore visibilità ed evitando che respirino gas di scarico. Introduciamo la distanza laterale di almeno 1,5 metri per il sorpasso dei ciclisti fuori dai centri urbani e viene concessa, con ordinanza del Sindaco, la possibilità di circolare alle biciclette sulle corsie o le strade riservate al trasporto pubblico, previa valutazione delle condizioni di sicurezza (come già accade in alcuni Comuni).
I conducenti di ciclomotori e motocicli entrano nella categoria degli utenti vulnerabili e, quindi, si ribadisce il principio che l’utenza maggiormente pesante ha la responsabilità di preoccuparsi che tutte le altre possano circolare in condizioni di sicurezza.
Diamo la possibilità per i maggiorenni con patenti A, B o A1 da almeno due anni di circolare con moto da 120cc anche su autostrada e strade extraurbane principali, come le tangenziali e le statali a 4 corsie proprio come avviene nel resto d’Europa.
Ad oggi, infatti, le aziende dovevano realizzare modelli con cilindrata 150 solo per il nostro Paese. Nonché viene riconosciuta la possibilità di circolazione su autostrade e strade extraurbane principali ai veicoli a due ruote a motore elettrico di potenza fino a 11 Kw.
Diamo una cornice nazionale a situazioni, ad oggi, a macchia di leopardo sul territorio nazionale come per i “parcheggi rosa” riservati alle donne in gravidanza o con figli sotto i due anni d’età o come la gratuità dei parcheggi sulle strisce blu per le persone con disabilità, mentre aumentano le sanzioni per gli incivili che posteggiano l’auto negli spazi a loro riservati o in corrispondenza degli scivoli.
Previsto l’utilizzo del colore rosso per le strisce di delimitazione degli stalli di sosta delle autoambulanze, dove da ora sarà consentita la salita di un accompagnatore se richiesto dalla persona soccorsa e ve ne siano le condizioni: una misura che aiuta soprattutto le comunità rurali e montane.
E, infine, con immenso piacere abbiamo dato il via alla sperimentazione nelle città italiane della cosiddetta “micromobilità elettrica”, ovvero hoverboard, segway, monopattini elettrici e monowheel.
Fino ad oggi questi mezzi non erano previsti dal Codice della Strada ed erano pertanto vietati: ora potranno circolare in ambito urbano, previa delibera comunale, su aree pedonali, percorsi pedonali e ciclabili, piste ciclabili in sede propria e su corsia riservata, zone a 30 km/h e strade con limite di velocità di 30 km/h.
Invito, pertanto, più Comuni possibili a richiedere al MIT la possibilità di accedere alla sperimentazione che potrà durare minimo un anno e massimo due.
A cura dell’On. Emanuele Scagliusi.