Un contesto nel quale ha iniziato a operare Réseau Entreprendre Lombardia con la missione di creare imprenditori per creare posti di lavoro, attraverso il proprio metodo e i suoi volontari.
Ricordiamo, innanzitutto, che coloro che investono in startup innovative godono di vantaggiose detrazioni IRPEF e deduzioni IRES.
Con la Legge di Bilancio 2019, lo Stato, ha deciso di investire ulteriormente su questo tipo di società e, per il 2019, ha incrementato dal 30% al 40% l’aliquota agevolata.
Non solo, in caso di acquisizione dell’intero capitale sociale di startup innovative da parte di soggetti IRES che non siano a loro volta startup innovative, l’agevolazione arriva al 50%, a patto, però, che l’investimento sia di lungo periodo.
Infatti, per usufruire dell’aliquota maggiorata, la partecipazione totalitaria deve essere mantenuta per almeno tre anni.
Attenzione: affinché il nuovo regime agevolativo sia efficace, bisognerà attendere il via libera della Commissione Europea. Per favorire l’afflusso di capitale di rischio verso nuove iniziative d’impresa, la Legge di Bilancio 2019 è intervenuta anche sulla disciplina del Venture Capital (VC).
Le principali novità: vengono meglio definiti i Fondi per il Venture Capital (FVC), identificandoli come gli organismi di investimento collettivo del risparmio chiusi e le società di investimento a capitale fisso che
investono almeno l’85% del valore degli attivi in PMI non quotate, nella fase di sperimentazione (seed financing), di costituzione (startup financing), di avvio dell’attività (early-stage financing) o, di sviluppo del prodotto (expansion o scale up financing) e il residuo in PMI quotate che rientrino nei parametri stabiliti dal Testo Unico della Finanza; vengono stanziati 30 milioni di euro per ciascuno degli gli anni 2019, 2020 e 2021 e 5 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2022 al 2025, per la costituzione di un fondo pubblico per il sostegno al VC; viene previsto l’obbligo per le società partecipate dal Ministero dello
Sviluppo Economico di investire almeno il 15% dei loro utili e dividendi in fondi per il VC; viene stabilito l’obbligo per i Piani Individuali di Risparmio – PIR costituiti a partire dal 1 gennaio 2019, di investire una parte delle loro risorse in FVC.
Infine, il Ministero dello Sviluppo (MISE) potrà autorizzare la cessione, da parte di Invitalia alla Cassa Depositi e Prestiti (CdP), di una quota di partecipazione, anche di controllo, di Invitalia SGR nonché della quota di partecipazione dei fondi da essa gestiti.
Invitalia SGR, posseduta al 100% da Invitalia, gestisce fondi di investimento mobiliare chiusi diretti, in particolare 2 Fondi VC con una dotazione complessiva di circa 300 milioni di euro. Nel complesso l’iniziativa del Governo a favore del VC appare dirompente con la possibilità di rivitalizzare un settore dell’industria finanziaria sinora “asfittico” e ininfluente sul piano del finanziamento alle imprese.
Il Governo intende usare la CdP come perno della strategia a favore del VC, come previsto anche dal nuovo Piano Industriale della società.
In particolare, l’acquisto da parte della CdP della maggioranza di Invitalia SGR dovrebbe essere finalizzato alla creazione di una SGR specializzata in FvC con una dotazione iniziale di 3/400 milioni di euro, a cui si aggiungeranno le risorse previste dal Fondo di sostegno del Venture Capital (100 milioni in 3 anni), quelle derivanti dalle entrate del MEF (c.a 400 milioni all’anno), e, attraverso un’adeguata moral suasion, sugli enti di previdenza obbligatoria e sui PIR.
Il Ministro Di Maio ha dichiarato che dalle misure contenute nella Legge di Bilancio 2019 dovrebbero attivarsi sino a 2 miliardi di euro di investimenti nel VC.
A cura di Fabrizio Barini.