Quasi sempre, alla prova dei fatti, il gioco si dimostra o troppo corto e scarno (Star Wars Battlefront) oppure noioso e ripetitivo (Call Of Duty, Assasin’s Creed, ecc).
Eppure questo gioco, sviluppato dal piccolo studio Hello Games e da un team di cinque persone ha smosso qualcosa nei nostri cinici animi.
Il trailer sembrava un capolavoro e sentire parlare Sean Murray che descrive il processo di creazione di un pianeta, vederlo mentre si muove su una superficie aliena, esplorando caverne infestate da piante luminescenti prima di lanciarsi nello spazio all'assalto di astronavi mercantili, riempie di una curiosità quasi fanciullesca.
Non è affatto un gioco per tutti, questo è chiaro, e per ogni appassionato che ne è rimasto follemente innamorato, c'è chi guarda alla finestra e continua a chiedersi il perché di tutto questo hype, il perché di tutta questa curiosità.
I dubbi più grandi affliggono i videogiocatori che hanno abitato quasi esclusivamente sul pianeta console, ma d'altronde non avendo riferimenti non sanno decodificare ancora il gameplay di questo strano e colorato progetto.
Quello che dispiace è vedere molti reagire a questa improvvisa inadeguatezza con sdegno, arrivando a sperare addirittura in un rumorosissimo flop.
Su una cosa però i detrattori a prescindere hanno ragione: molti pensano di aver capito No Man's Sky anche se in realtà si sono costruiti un'idea completamente sbagliata del gioco.
Ciò comunque non giustifica certi giudizi tranchant: no, No Man's Sky non è un gioco in cui “si esplora e si bucano rocce”, come mi è capitato di leggere oggi.
No Man's Sky non è una canzone pop, piuttosto un lungo brano di progressive rock: è enorme, mutevole, sorprendente, ma come il "prog" prima o poi ha la sua spettacolare fine.
Lo scopo c'è e il respiro che Hello Games ha voluto dare al suo gioco non è poi così dilatato come poteva sembrare all'inizio.
Mi spiego meglio: in questo gioco lo scopo non è irraggiungibile, non si tratta quindi di un sandbox capace solo di accomodare infiniti pellegrinaggi procedurali.
In No Man's Sky c'è una vera fine, e la potremo agguantare solo raggiungendo il centro dell'universo.
In sintesi quindi cosa si può fare in questo gioco? È un'avventura votata alla raccolta di risorse e materie prime, al miglioramento della propria arma e della propria astronave, e alla gestione dei rapporti con le razze aliene che come noi si sono spinte ai margini del cosmo.
Ognuno può vivere la storia come preferisce, al rimo con cui preferisce, non ci sono imposizioni, né trame preimpostate.
Per il momento, No Man'S Sky mi è sembrato uno di quei titoli più belli da raccontare che da giocare.
Sulla carta c'è tutto: l'accattivante idea di fondo, il coraggio di un piccolo team che sfida i colossi con un prodotto monumentale, il fascino di un universo le cui propaggini resteranno per larga parte inesplorate, una grafica innovativa e bellissima, eppure c’è il rischio che si possa trasformare in un boomerang e l’assenza di missioni o ritmi più frenetici possa non fare breccia, soprattutto nei giocatori più giovani.
Ad ogni modo è un’esperienza, soggettiva, da provare.
A cura di Federico Rosa