Nel numero scorso abbiamo viaggiato nel paese di Tavagnasco, un borgo di 800 anime del basso Canavese, in provincia di Torino. Qui, stretta tra la Dora Baltea e la montagna, un’intera comunità ha ritrovato un’identità mineraria perduta, nascosta da nonni e bisnonni, cancellata, per dimenticare il dolore del ricordo di una vita dura e immolata al lavoro. |
Durante tre giorni, si sono tenuti seminari sulla mineralogia regionale italiana e sulla cristallografia mineralogica piemontese inframmezzati da momenti dedicati allo scambio di minerali e all’Enocristallogia, in cui si è imparato ad abbinare i cristalli e i vini pregiati. A questo si sono uniti a un’apericena nel bosco e la visita delle stesse miniere.
La risposta di popolazione, esperti del settore e semplici curiosi è andata ampiamente al di là di ogni aspettativa del sindaco, Giovanni Franchino, dell’Associazione Micromineralogica Italiana e del comitato organizzatore.
È stato un evento che ha fatto riscoprire a un paese intero un’identità dimenticata da tempo e cementare
nuove amicizie, come quella con Luca Bindi, professore Associato di Mineralogia e Cristallografia dell’università di Firenze. Un cervello che non è fuggito e che ama l’Italia tanto da rifiutare una cattedra a
Princeton, definito “una persona che ha fatto una scoperta” da Roger Penrose, premio Wolf per la fisica nel 1988.
E, quando le amicizie funzionano, è giusto coltivarle. Per questo motivo, la Palestra del comune è stata il primo teatro ad ospitare quasi mille persone, studenti delle scuole del Canavese e della bassa Valle d’Aosta, ad assistere alla conferenza sui quasi-cristalli che il prof. Luca Bindi tiene da anni di fronte a platee, generalmente, di soli addetti ai lavori.
A seguire questo nuovo successo ci sarà la serata del 12 Giugno prossimo. Infatti, del tutto inaspettatamente, un gruppo di amanti della mineralogia della zona ha scoperto, proprio a Tavagnasco, un nuovo minerale che ha ottenuto la certificazione internazionale grazie al prof. Luca Bindi.
Durante la serata, verranno proiettati 3 cortometraggi: uno sulla nuova scoperta mineralogica, uno sulla Valle del Cervo, territorio montano della provincia di Biella che si estende fra i territori aostani della valle del Lys (o valle di Gressoney) e la Valsesia (a nord-ovest) e, il terzo, sulla magia di Torino.
Terminati i documentari, il sindaco firmerà una convenzione con l’università di Torino per il finanziamento di una borsa di studio per una tesi in ambito mineralogico, da prodursi nel comune.
È bello vedere che è possibile, anche per una piccola realtà, fare cose grandi, inaspettate e premiate dal pubblico che ancora ama e cerca la genuinità che si incontra in momenti, in cui chi sale sul palco ha la voce che trema per il coinvolgimento emotivo.
A cura di Monica Chivino