Con grande entusiasmo, si è svolta la Milano Fashion Week ‒ Moda Uomo di giugno 2022: cinque giorni intensi di spettacoli in presenza al quale si sono alternati alcuni momenti di digital show. La settimana della moda si è aperta venerdì 17 giugno, alle ore 17:30 con la presentazione di Kiton e alle ore 18:00 si è tenuta la prima sfilata fisica in scaletta, DSQUARED2. |
Questa edizione è stata realizzata grazie al supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, di ICE Agenzia e del Comune di Milano. Abbiamo visto il ritorno nella moda uomo di Moschino, dopo oltre quattro anni di assenza. Dopo diverse passerelle co-ed durante Milano Moda Donna e presentazioni digital, anche Versace è rientrata in calendario con uno show dedicato. Gucci, reduce della sfilata spettacolare a Castel del Monte, ha partecipato con una presentazione il 20 giugno.
Hanno fatto la loro ricomparsa anche Plein Sport, Billionaire e Marcelo Burlon County of Milan, che ha celebrato il decimo anniversario del brand. Hanno sfilato per la prima volta: JW Anderson (che aveva presentato un contenuto digitale a gennaio); 44 Label Group, brand fondato dal DJ berlinese Max Kobosil; il marchio cinese Joeone; i brand italiani Family First, Simon Cracker e il designer indiano Dhruv Kapoor. Inoltre, hanno debuttato con una presentazione i marchi Lessico Familiare|Gianmarco Porru, Altea e Sease.
Nonostante il critico momento storico, in questa edizione gli organizzatori hanno tenuto a sottolineare la volontà di continuare a dare un messaggio di positività e speranza attraverso la moda, rispondendo alle richieste del tempo attuale con una particolare attenzione alla sostenibilità, inclusione e supportando le nuove generazioni. Dopo il lungo periodo di emergenza pandemica, la Fashion Week è stata accolta con un acceso fervore, grazie anche alla nuova campagna di comunicazione realizzata da CNMI, Comune di Milano e Yes Milano per promuovere l’evento. La campagna è stata incentrata sulla narrazione dei luoghi iconici di Milano e dei talenti emergenti ed è stata veicolata sugli schermi attraverso le affissioni del Comune di Milano.
Come abbiamo detto precedentemente, la MFW è stata aperta venerdì 17 dalla sfilata di DSQUARED2. Per questa stagione, il marchio ha scelto di realizzare la collezione omaggiando la splendida terra giamaicana, essendo simbolo di bellezza, libertà, estate e “good vibes”. Per farlo, la PE23 cita gli anni ’70 creando abbinamenti con camicie tie-dye, pantaloni svasati e sandali in pelle. Si tinge di colori e crea mix con capi provenienti da altri stili: è il caso delle giacche sartoriali oversize abbinate a maglie a righe a maniche lunghe e scollo a V, o ai biker in collaborazione con Honda insieme a denim short dalla gamba morbida, impreziositi da inserti in metallo. Non potevano mancare gli accessori come cappelli a testa larga e borse con lunghe tracolle, citando il grande Bob Marley. Nella seconda giornata abbiamo visto sfilare la PE23 dell’Emporio Armani, dove è stata celebrata la leggerezza tipicamente estiva. Forme e tessuti morbidi, come camicie in lino abbinate a pantaloni larghi, fanno da inno per una stagione all’insegna dell’effortless cool.
Giorgio Armani, quasi arrivato al nono decennio di vita, compie il passo decisivo verso la realizzazione di un guardaroba senza tempo: completi che ricordano i fondali oceanici, righe sottilissime, pattern ondulati e bianco e nero. Non mancano però particolari innovativi e audaci: come certi cut out in pantaloni dal tocco sartoriale, short iper-corti, blazer decostruiti, scolli innovativi e nuove versioni jacquard. Nella stessa giornata abbiamo potuto assistere anche alla sfilata targata Versace. Per questa collezione la maison ha realizzato uno show accostando ai capi di alta moda elementi di arredamento casalinghi, come urne o vasi in terracotta e piattini utilizzati come orecchini.
Donatella spiega in alcune interviste che l’idea è scaturita dalla vista di una stampa raffigurante le maschere mortuarie rinvenute nel sito archeologico di Pompei. Questa stampa è stata, quindi, il punto di partenza per una collezione che combina semplicità, sensualità e ricontestualizza l’archivio pompeiano ai giorni d’oggi. “Quando lavoro penso alla Generazione Z e alla libertà che dimostra nel non aver paura di mischiare pezzi così diversi tra di loro. La Pop-art incontra il classicismo: un simile contrasto è essenziale per me, ti spinge a pensare e sentire” ha spiegato Donatella Versace.
Il ritorno di Moschino ha voluto celebrare in maniera forte e sentita l’arte iconica di Tony Viramontes “Ho voluto accendere una luce su un creatore brillante.” Racconta Jeremy Scott, che alla fine della sfilata percorre la passerella per l’inchino finale. Ogni cosa fa parlare di Viramontes: le facce, le figure, i motivi, che rendono omaggio alle sue opere più eclettiche. I colori sono pop e brillanti, seguendo un’estetica audace e bold, che ricorda le pennellate di colore già sperimentate dallo stilista.
In conclusione, questa edizione della MFW ci ha regalato tanto, dai look bizzarri di JW Anderson alla fine dell’era di Kean Etro, che passerà la griffe in mano a Marco De Vincenzo.