Con un’area totale di 1,1 milioni di metri quadrati, pari a 140 campi di calcio, la manifestazione si concentrerà sulle due grandi vie principali, il Cardo e il Decumano, su cui si affacceranno i padiglioni dei 145 Paesi partecipanti.
I padiglioni - costruiti seguono criteri di efficienza energetica e sostenibilità, smontabili e riutilizzabili alla fine dell’evento - sono vere e proprie opere d’arte create dai più grandi architetti e designer mondiali.
Ma quale sarà il lascito di Expo? La risposta è la Carta di Milano, un documento che racchiuderà tutti i risultati dei dibattiti scientifici della società civile e delle istituzioni sul tema della nutrizione del pianeta.
Il documento si articola su 4 domande cardine:
- i modelli economici e produttivi che possono garantire uno sviluppo sostenibile in ambito economico e sociale;
- quali, tra i diversi tipi di agricoltura esistenti, riusciranno a produrre una quantità sufficiente di cibo sano senza danneggiare le risorse idriche e la biodiversità;
- le migliori pratiche e tecnologie per ridurre le disuguaglianze all'interno delle città, dove si sta concentrando la maggior parte della popolazione umana;
- come riuscire a considerare il cibo non solo come mera fonte di nutrizione, ma anche come identità socio-culturale.
Un atto condiviso che richiama ogni cittadino ad assumersi le proprie responsabilità per la nutrizione delle generazioni future. Il primo a firmare la Carta di Milano è stato il Premier italiano Matteo Renzi, al termine della cerimonia d’inaugurazione dello scorso 1° maggio.
1. In deroga alle normative europee, ad Expo si potranno assaggiare carne di coccodrillo, di serpente e perfino il Fugu, il pericoloso pesce palla nipponico che solo pochi chef al mondo sanno cucinare, a causa del suo veleno che contamina la carne.
2. Foody è la mascotte di Expo 2015. Insieme con i suoi amici, rappresentano i temi fondanti della manifestazione proponendoli in una chiave positiva, originale, empatica.
3. Il padiglione più costoso (60 milioni di euro) è quello degli Emirati Arabi.
4. Sono quasi 10.000 i volontari che lavoreranno alla manifestazione per i prossimi sei mesi. Questi tuttavia, sono conteggiati nei più di 20.000 nuovi posti di lavoro promessi: non sono mancate le polemiche, in molti sono insorti con l’hashtag #iononlavorogratisxExpo
5. Gli scandali sui ritardi nella costruzione dei padiglioni sono sulla bocca di tutti. Soprattutto su Facebook, dove da mesi sono nati gruppi ed eventi; tra i più divertenti citiamo “Soffiare sul cemento dell’Expo per asciugarlo in tempo” e “Vestirsi da muratore per entrare gratis all’Expo”.
6. 1 milione di euro. È questa la cifra del bando messo a punto appositamente per coprire con dei teli le opere incompiute.
7. Uno sguardo ai cugini d’oltralpe: la Tour Eiffel, simbolo parigino d’eccellenza, era stata costruita in occasione dell’esposizione universale del 1889.
8. In Italia si pensa già a cosa “recuperare”: si ipotizza di trasferire l’albero della vita in Piazzale Loreto a Milano, ricordato come luogo dove fu esposto il corpo di Mussolini.
9. Una vera e propria città è stata costruita intorno al sito espositivo: supermercati, ambulatori, banche e palestre.
10. Prossimo appuntamento per Expo sarà per il 2020 a Dubai, l’esposizione avrà come tema Connecting Minds, Creating the Future