E non ci sarebbero ripercussioni sul traffico. Secondo Mazzei, il progetto “30 km/h” non influenzerebbe negativamente i tempi medi di percorrenza. Va comunque precisato che alcune arterie, soprattutto quelle a grande scorrimento, manterrebbero il limite di 50 km/h. Il percorso di applicazione del progetto è ancora lungo, ma visto che l’iniziativa è stata presentata dalla maggioranza, le richieste dovrebbero essere accolte senza problemi. E così Milano si unirà a Bologna - prima “Città 30 km/h” - e potrà dare l’esempio ad altri centri urbani, coinvolgendoli in queste virtuose iniziative.
L’iniziativa, proposta dal consigliere Marco Mazzei (Gruppo Beppe Sala Sindaco) e approvata dal Consiglio Comunale milanese il 9 gennaio, rappresenta un bel passo avanti in fatto di sicurezza stradale. Il progetto, che consiste nell’estendere il limite dei 30 km/h dalle zone in cui è attualmente valido a tutto il perimetro della città, infatti, consentirà di ridurre sensibilmente il numero degli incidenti stradali urbani. Secondo dati ISTAT e ACI, più di sette incidenti su dieci avvengono in città e tra le maggiori cause sicuramente si inscrive l’eccesso di velocità: ridurre il limite massimo a 30 km/h permetterebbe quindi di diminuire il numero – e anche la gravità – degli incidenti. A tal proposito, dichiara il consigliere Mazzei: “L’impatto tra un’automobile che viaggia a 50 chilometri orari e un pedone o un ciclista è quasi sempre fatale per l’utente leggero della strada. Al contrario l’impatto a 30 chilometri non è quasi mai letale e offre ampie rassicurazioni sulla minore gravità delle conseguenze”.
E non ci sarebbero ripercussioni sul traffico. Secondo Mazzei, il progetto “30 km/h” non influenzerebbe negativamente i tempi medi di percorrenza. Va comunque precisato che alcune arterie, soprattutto quelle a grande scorrimento, manterrebbero il limite di 50 km/h. Il percorso di applicazione del progetto è ancora lungo, ma visto che l’iniziativa è stata presentata dalla maggioranza, le richieste dovrebbero essere accolte senza problemi. E così Milano si unirà a Bologna - prima “Città 30 km/h” - e potrà dare l’esempio ad altri centri urbani, coinvolgendoli in queste virtuose iniziative. © Gente in Movimento - riproduzione riservata
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