Il rialzo repentino dei prezzi delle materie prime, soprattutto nel settore edile, è diventato un serio problema perché danneggia un settore trainante per la nostra economia e rischia di vanificare i benefici di misure di rilancio come il Superbonus. Qualche cifra può rendere l’idea di quanto sta accadendo, come il balzo dei costi dell’acciaio (+60%), o quello dell’alluminio (+80,4%) e del rame (+130%). Un’ improvvisa superinflazione che non si sa quanto può durare ancora, ma che potrà avere degli effetti devastanti se non si prova a riequilibrare la situazione con qualche rimedio compensativo.
In primo luogo, come diretta conseguenza, abbiamo un grave problema di approvvigionamento che rischia di bloccare numerosi cantieri con le immaginabili e gravi ripercussioni economiche e sociali, oltre che un rallentamento sull’attuazione del PNRR. Inoltre, inevitabilmente, così come sta accadendo, questa esponenziale salita dei prezzi ricadrà alla fine già sulle sovraccariche spalle dei consumatori.
Ecco che da più parti si invoca che il Governo affinché corra ai ripari al più presto. Tra gli appelli, anche quello della Conf PMI ITALIA che chiede l’introduzione di un calmiere ed un intervento per correggere gli effetti distorsivi del reddito di cittadinanza.
“Siamo in una situazione di estrema gravità. Bisogna intervenire prima che la situazione sfugga dalle mani” invoca il Presidente Nazionale di Conf PMI ITALIA, Tommaso Cerciello, “ci attiveremo come organizzazione datoriale a chiedere al governo di introdurre un calmiere. È una misura eccezionale, ma necessaria per evitare che i timidi segnali di ripresa che si stavano manifestando anche per effetto del Superbonus, vengano stroncati sul nascere insieme al clima di fiducia che andava ricostruendosi, dopo mesi di vera e propria paura e profonda incertezza.
Altro problema” aggiunge ancora Cerciello, “è la necessità di rimodulare il reddito di cittadinanza i cui effetti degenerativi stanno causando la profonda difficoltà, da parte delle aziende, nonostante una richiesta crescente, a trovare manodopera. Raccontare che la disoccupazione si combatte solo stando comodi sul divano, senza formazione e senza politiche attive per il lavoro, significa mentire sapendo di mentire, visto che questa misura, così com’è, non potrà essere ancora sostenuta a lungo”.
A cura di Antonio D’Ascoli.