GTA offre un mondo infinito da esplorare e una pletora di sub missioni e attività a fare da contorno, Mafia è sempre stato diverso, l’obiettivo è sempre stato quello di raccontare una storia. Ben scritto e ben realizzato (peccato per alcuni bug nelle versioni di lancio), il team di sceneggiatori di Mafia si conferma un passo avanti dal punto di vista narrativo. Protagonista è Lincoln Clay, un ragazzo di colore appena tornato dalla guerra, che dovrà muoversi nel variegato substrato criminale dei tardi anni Sessanta, tra lotte razziali (siamo pur sempre in una roccaforte sudista, terra fertile per il Ku Klux Klan), cosche italiane, Governo corrotto e il cartello haitiano. La storia in single player procede in modo lineare, si può solo seguire la missione principale e non ci sono quest secondarie, alternate a cut scene dal forte sapore cinematografico. Abituati ai giochi moderni, qualche giocatore potrebbe storcere il naso, però è stata una scelta fatta a monte, per conferire maggiore respiro alla storia.
Ma torniamo a Lincoln, non è facile essere un veterano, per di più di colore. Difficile trovare un lavoro in questa situazione, non rimane che fare piccoli furtarelli o fare il corriere per gli haitiani.
Tranne pestare i piedi alle cosche italiane, e allora in quel caso si inizia a girare con un bersaglio appeso sulla schiena. Lincoln finisce vittima di un agguato, una carneficina tra i suoi amici e i famigliari, un colpo alla testa e viene lasciato morire dissanguato. Vi ho “spoilerato” tutto? No, perché il gioco inizia da qua. Animato dalla vendetta del protagonista verso le cosche di New Bordeaux. L’aspetto narrativo è talmente ben curato che ci si immedesima completamente nel personaggio, facendo proprio il desiderio di vendetta.
Mafia segue un po’ il filone di Narcos (la serie tv di Netflix), alternando momenti di gioco inventati intrecciati a fatti di cronaca realmente accaduti. Un escamotage che amplia l’orizzonte narrativo e rende il gioco più ampio e interessante. Da un punto di vista grafico il gioco presenta delle vere eccellenze. Pur avendo avuto bisogno - secondo il mio modestissimo parere - di ancora due o tre mesi di sviluppo, offre degli scenari clamorosi per colpo d’occhio e realizzazione. Nelle frenetiche sparatorie spesso vi capiterà di buttare l’occhio allo sfondo e beccarsi magari una pallottola, ma è veramente ben fatto.
Ritmo sostenuto, ottima narrazione e grafica da urlo. Ha anche dei difetti? Ovvio che sì.
Innanzitutto mentre i render delle atmosfere sono state rese in maniera eccellente per certi ambienti, in altri sono stati lasciati in stato embrionale e si notato spesso bug o glitch.
Il doppiaggio in italiano lascia alquanto a desiderare. Se i personaggi principali sono stati resi in maniera eccezionale, tutto il variegato mondo di comparse ha spesso voci pessime, che rovinano un po’ il gioco.
La stessa IA di questi personaggi, se vogliamo potrebbe essere rivedibile.
Come detto è un gioco elefantiaco sviluppato in tempo record, forse qualche mese in più avrebbe ottimizzato questi piccoli difetti.
In conclusione è un gioco adrenalinico, che ti tiene attaccato al monitor, che dà pochissime volte l’effetto ripetitivo che purtroppo è il difetto principale di questo tipo di gioco e, soprattutto, ha un comparto narrativo di primissimo ordine. Se cercate il nuovo GTA non approcciatevi al titolo, se invece siete appassionati delle atmosfere di Scorsese correte a comprarlo, non ve ne pentirete.
A cura di Federico Rosa