mezzo amministrativo.
È in realtà interessante approfondire però come le persone, gli abitanti, possano effettivamente, attraverso azioni spontanee, influenzare la dimensione urbana che li circonda.
Interpretativamente, e forse in maniera anche un po’ provocatoria, si potrebbe paragonare ad una forma d’arte, una modalità di espressione delle personali idee politiche, desideri o valori, che cambia non solo l’immagine, ma anche la percezione che si ha dello spazio.
Nel momento in cui delle politiche vengono attuate, nonostante le varie previsioni e analisi preliminari a supporto del successo del progetto, non sempre i risultati rispecchiano le aspettative, e questo è spesso dovuto anche alla reazione del pubblico, nonché destinatario delle politiche stesse. Il modo in cui i cittadini usufruiscono dello spazio per esprimere le proprie libertà ha infatti un forte impatto sullo spazio fisico e le conseguenze possono raggiungere anche scale più vaste di quella puramente locale.
Introducendo questo tipo di riflessioni, forse le prime immagini che ci vengono in mente possono avere un carattere negativo. Per esempio, il modo in cui il vandalismo, l’abusivismo, o la criminalità possano cambiare l’immagine di un luogo a prescindere dagli interventi che l’azione pubblica possa aver attuato in precedenza. Ovviamente questa è una faccia della medaglia, ma ci sono molti altri casi in cui invece i risultati ottenuti in maniera spontanea hanno garantito degli effetti estremamente positivi che forse non avrebbero avuto lo stesso impatto se fossero state pianificate, si può dire, a tavolino.
Questa spontaneità attraverso cui un luogo affronta una certa evoluzione, garantisce ad esso nuove identità, una personalità e una specifica riconoscibilità. Può essere identificato nel concetto di identità di un luogo una principale attenzione alle caratteristiche fisico-spaziali dell’ambiente, un aspetto che deve poi essere messo in relazione al contributo che offre alla socializzazione dell’individuo. Questi elementi fisico-spaziali concorrono alle esperienze di vita quotidiana degli individui, ai loro ricordi, tradizioni e alla loro quotidianità. Come questi stessi elementi possono cambiare durante il corso della vita di un individuo, l’identità di un luogo è un concetto dinamico,
che muta.
Quello che è certo è che in base a ciò l’individuo ricerca in un luogo, o un bene comune, l’opportunità di svolgere attività nella volontà di vivere meglio e di poter usufruire di quel bene anche in tempi futuri. Il binomio comunità e luogo è essenziale per la collettività, in quanto attraverso l’intenzionalità espressa dalla collettività stessa si può trasformare uno spazio pubblico in uno spazio comune, traslando l’attenzione dal luogo alla persona.
Uno degli esempi più riconosciuti in Europa è quello della contemporanea cultura underground che è diventata una delle principali attrazioni turistiche della capitale tedesca, Berlino. Le pareti degli edifici decorate a graffito, locali abbandonati diventati palcoscenico per la diffusione di nuove forme musicali di genere elettronico. Molte di queste realtà non solo hanno rivitalizzato parte della città ma sono diventati dei veri e propri punti di riferimento. Un altro esempio, magari più riconoscibile anche nella quotidianità delle nostre grandi città, è come gli spazi diventino palestre per lo sport, teatri per spettacoli di strada, sale lettura e così via. A volte basta una superficie sufficientemente ampia, degli scalini e una rampa come abbattimento delle barriere architettoniche per rendere una piazza un
perfetto skatepark.
Il forte legame che tiene insieme la pianificazione e i destinatari di questa attività merita di essere riconosciuto in maniera consapevole, non solamente dai professionisti del mestiere, che lavorano in funzione di ciò e incoraggiano il coinvolgimento dei cittadini nelle attività collettive, ma anche dagli abitanti stessi che con tale consapevolezza possono darsi l’opportunità di vivere gli spazi in maniera più creativa e libera.