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Logistica d’eccellenza per un futuro migliore

10/10/2022

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In considerazione dell’attuale contesto competitivo, la crescente importanza e complessità del mondo logistico e la maggiore attenzione dei gruppi retailer Nazionali ed Internazionali verso temi sensibili come la sostenibilità, è emersa la necessità di conformare le aziende (tramite specifici modelli organizzativi o con l’ausilio di certificazioni) sotto l’insieme di cinque principali tematiche.
Safety, Supply chain security, road traffic Safety, Social responsabilty e Sustainability. ​Ad illustrare questo progetto ci ha pensato la DG Consulting, organizzando sabato 14 maggio in Fiera Milano, durante il Transpotec 2022, l’interessante convegno “La logistica del presente e del futuro. Un percorso consolidato verso la logistica di eccellenza”. L’intervento è stato esposto dal moderatore, nonché presidente di Assotrasporti, Secondo Sandiano assieme ai relatori Alessandro Falchi (Amministratore 7Consulting s.r.l), Pier Luigi Fabbroni (Responsabile Tecnico 7Consulting s.r.l), Aurelio Prisco (Lead Auditor Bureau Veritas s.p.a) e Luca Mauri (Amministratore Delegato F.lli Mauri s.p.a).

Analizziamo di seguito i temi:
Sicurezza e salute sul lavoro
Promuovere la sicurezza sul lavoro significa superare quella linea di pensiero ancora diffusa, secondo la quale l’adempito all’obbligo normativo è la sola e sufficiente condizione per ottenere una prevenzione dei rischi e tutela sia della sicurezza sia della salute efficaci. La tematica della salute e sicurezza sul lavoro è da sempre il focus di tutta la società civile e su cui le organizzazioni devono porre la massima attenzione. La norma ISO 45001:2018 rappresenta lo standard per la certificazione del sistema di Gestione per la salute e sicurezza sul lavoro nelle organizzazioni e fornisce, nel contempo, una linea guida per il suo utilizzo.

Supply Chain Security
La globalizzazione offre molti vantaggi in ambito di mercato e ambito produttivo, ma espone la supply chain anche a rischi difficili da controllare, come ad esempio incendi, disastri naturali, attacchi informatici, atti di sabotaggio e terrorismo, che potrebbero compromettere lo stato delle merci creando gravi ritardi o disservizi nella consegna ai clienti finali, con conseguenti perdite economiche e d’immagine dell’azienda stessa. Nasce quindi l’esigenza per queste imprese di creare un elevato livello di security lungo la propria catena di approvvigionamento, identificando e quantificando gli eventuali rischi, andando ad implementare misure di prevenzione volte alla protezione del proprio business. Per rispondere a queste esigenze, nasce proprio la norma ISO 28000 - Security Management System for the Supply Chain. Tramite questa norma è possibile migliorare la sicurezza del personale, tenere sotto controllo la supply chain e, attraverso l’evidenza dei punti di controllo critici, pianificarlo al meglio.

Sicurezza stradale
Si stima che ogni anno al mondo, a causa degli incidenti, stradali muoiano 1,3 mln di persone e che tra i 20 ed i 50 mln subiscano infortuni (da notare che l’Italia è il secondo paese in Europa con morti per incidenti stradali). Le organizzazioni che svolgono attività che presentano rischi da questo punto di vista, dovrebbero identificare, valutare e considerare in modo sistematico i fattori rilevanti che possono influenzare l’efficacia dei loro processi, attività, servizi e la propria immagine, al fine di pianificare e migliorare la propria organizzazione ed attività nell’ottica di una gestione della sicurezza stradale. Per fare fronte a questa situazione, è stata istituita la norma ISO 39001, la quale attesta che l’organizzazione in questione contribuisce attivamente alla riduzione del rischio di incidenti gravi in relazione al traffico stradale. Nello specifico, la Certificazione ISO 39001 è destinata a: società di trasporto pubblico e/o privato, società di manutenzione stradale, società di trasporto e logistica, aziende che fanno uso di mezzi di trasporto aziendali.

Responsabilità sociale
All’interno di un mercato globale, le aziende devono rispondere sempre più spesso della propria condotta, non solo di fronte ai dipendenti o agli azionisti, ma anche nei confronti del mercato e della società. Da ciò deriva la necessità di porre una maggiore attenzione nei riguardi di: soggetti interni (azionisti, dipendenti, management) e soggetti esterni (fornitori, clienti, consumatori e loro associazioni, sindacati, opinione pubblica, popolazione locale, enti locali e di controllo). Poiché le aziende dipendono da catene di fornitura sempre più complesse e distribuite, è importante disporre di un protocollo di monitoraggio etico per garantire la responsabilità sociale. La norma SA8000, Responsabilità Sociale certificabile è lo standard accreditato riconosciuto a livello internazionale che risponde alle esigenze delle organizzazioni che vogliono distinguersi per il loro impegno nello sviluppo sostenibile e in particolare per le tematiche sociali. I capitoli sviluppati nello standard sono:
• lavoro infantile;
• lavoro obbligato;
• salute e sicurezza;
• libertà di associazione, diritto alla contrattazione collettiva;
• discriminazione;
• pratiche disciplinari;
• orario di lavoro;
• retribuzione;
• sistema di gestione. L’adozione di questa norma porta con sé diversi vantaggi, quali: un incremento della credibilità, trasparenza e dell’immagine aziendale sul mercato di riferimento; una maggiore fiducia da parte dei consumatori, miglioramento del rapporto con le istituzioni e le organizzazioni sociali; controllo dell’eticità e della correttezza sociale nella catena dei fornitori; miglioramento del clima aziendale (i lavoratori si sentono tutelati dall’impresa in cui operano e maggiormente coinvolti nel raggiungimento degli obiettivi). Infine ciò implica un miglioramento della comunicazione interna ed esterna, mediante rapporti resi pubblicamente disponibili.

Approccio della sostenibilità
Ad oggi il tema della sostenibilità è senza dubbio una questiona calda, verso cui bisogna riporre grande attenzione. È necessario sviluppare una crescita che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle future generazioni di soddisfare i loro bisogni. Viene identificata come una terna di lavori associati a idonei obbiettivi che vertono su tre dimensioni: sociale, ambientale ed economico.

È inteso come un processo di cambiamento che porta con sé i seguenti vantaggi:
• Un elevato profilo aziendale con il conseguente rafforzamento dell’immagine del marchio;
• Un ambiente di lavoro più sicuro e motivante;
• Un utilizzo razionale delle risorse, con minori sprechi e costi;
• Un miglioramento delle opportunità finanziarie sul medio lungo periodo;
​Per quanto riguarda la logistica, l’ambizione a lungo termine è quella di ridurre le emissioni assolute di gas serra del trasporto di prodotti del 15% entro il 2030, traducendosi in una riduzione delle emissioni del 70% per ogni m3 di merce trasportata entro lo stesso anno. In conclusione, il progetto proposto durante l’evento, mira a creare sviluppare un modello di “Logistica di eccellenza” che possa garantire e rassicurare il committente, spesso GDO, nell’elevato standard di servizio che può trovare nel suo partner logistico, fino al cliente finale che è sempre più attento ai temi di security (spesso anche associati ai temi dell’immigrazione), di sostenibilità e rispetto delle condizioni sociali dei lavoratori nei grandi hub di logistica. Il progetto proposto dalla DG Consulting, con i suoi consulenti dott. Ing. Alessandro Falchi e Ing. Pier Luigi Fabbroni, vuole creare un modello di gestione integrato, per dimostrare i propri impegni e migliorare le proprie performance, su cinque dei principali temi ad elevata complessità che le organizzazioni si trovano ad affrontare.
© Gente in Movimento - riproduzione riservata

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